Eolico offshore, nuovi rinvii. Bernabini: penalizzati perchè più competitivi


Sono passati dal confronto, talvolta acceso, con le comunità locali, poi dal vaglio degli enti pubblici e dei ministeri per ottenere la Valutazione di Impatto Ambientale (nell’estate 2024). Iter lunghi, durati anni e corredati da spese ingenti per le società proponenti con l’obiettivo di arrivare a realizzare impianti eolici offshore al largo della costa romagnola. Ma al mosaico manca sempre qualche tessera e così i progetti di Energia Wind nel riminese e di Agnes nel ravennate sono ancora fermi al palo. E, cosa che preoccupa ancora di più i privati, non ci sono previsioni sulle possibili tempistiche. L’ennesima doccia fredda è arrivata dal ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ospite al Meeting di Rimini. "Per i progetti di eolico Offshore c'è una valutazione da farsi, lo dico francamente – ha affermato - perché non ci sono ancora state le aste". Il problema, secondo Pichetto Fratin è trovare “un equilibrio tra i prezzi del galleggiante rispetto a quello su pali.” Proprio su questo aspetto sarebbe necessaria una valutazione sul decreto autorizzato dalla Ue, che invece fornisce un prezzo unico. “Forse dovremo dividere la questione – ha spiegato il ministro, rimandando la questione ad un confronto con l'Unione Europea. “Non faccio previsioni di tempi" ha concluso. La transizione resta però fondamentale. “Non possiamo andare avanti con i fossili in eterno, il petrolio non è infinito ed è altamente emissivo – ha detto ancora Pichetto Fratin - Dobbiamo decarbonizzare, ma allo stesso tempo siamo di fronte a una domanda energetica che raddoppierà nei prossimi 10-20 anni". E tra le possibili soluzioni il ministro ha citato il nucleare: “è una tecnologia nuova, diversa da quella delle grandi centrali di prima, seconda e terza generazione”.
Sconsolato l'amministratore delegato di Agnes, Alberto Bernabini, da noi raggiunto per un commento. "Da anni - premette - sostengo che in Romagna, grazie ai bassi fondali dell’alto adriatico, si può produrre l’energia eolica in mare ai prezzi più bassi d’Italia. Ora che ci avviciniamo alla gara ci dicono che in una competizione che si basa solo sul prezzo dell’energia prodotta in Romagna siamo “troppo avvantaggiati grazie a pali fissi” e occorre dividere in due la gara con sostegni più alti per i galleggianti del sud Italia che altrimenti non sono competitivi. Quando ho avuto l’assurda idea di sviluppare Agnes nel 2017 pensavo che fosse nell’interesse dell’Italia produrre energia dove era più semplice, più rapido e più economico … non è cosi purtroppo."