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il riesame slitta a settembre

Dopo l’incidente di Giuliano, i sospetti di Manuela su Louis

In foto: I fratelli Bianchi, Manuela e Loris (foto Migliorini)
I fratelli Bianchi, Manuela e Loris (foto Migliorini)
di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Lun 29 Lug 2024 17:30 ~ ultimo agg. 1 Giu 18:58
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Nella famiglia di Pierina Paganelli i sospetti su Louis Dassilva erano già stati sollevati dopo l’incidente occorso al figlio, Giuliano Saponi. A sospettare del 34enne senegalese, in carcere dal 16 luglio per l’omicidio della 78enne, era stata in primis la nuora della vittima, Manuela Bianchi, moglie di Giuliano Saponi e legata da una relazione extraconiugale al presunto omicida. I sospetti sarebbero il contenuto di una confidenza fatta da Manuela a due amiche, anche loro testimoni di Geova, nonché ai famigliari stessi del marito. Quelle confidenze sono state poi riferite agli investigatori della Squadra mobile di Rimini nel corso delle indagini sull’omicidio dell’anziana riminese.

Giuliano Saponi con la moglie Manuela Bianchi

Giuliano Saponi il 7 maggio del 2023, mesi prima che la madre venisse uccisa con 29 coltellate nel garage di via del Ciclamino, fu coinvolto in un grave incidente stradale, da molti definito sospetto per la dinamica. Lasciato agonizzante al margine della strada, in sella alla sua bici, da un pirata della strada, il figlio di Pierina aveva riportato lesioni multiple a testa e volto, talmente gravi da ridurlo in fin di vita. Subito dopo l’incidente, che la Procura ha definitivamente classificato come sinistro stradale, escludendo l’ipotesi dell’aggressione, Manuela Bianchi aveva confidato ad amiche e parenti che aveva sospettato dell’uomo con il quale aveva da poco iniziato una relazione clandestina e con il quale si era lamentata spesso del comportamento del marito. La moglie di Saponi poi aveva ritrattato dicendo di aver parlato con leggerezza, ma dopo l’omicidio della suocera quella confidenza è diventata di maggiore rilievo per gli investigatori. Probabilmente il sospetto della Bianchi nei confronti di Dassilva era stato stimolato anche del fatto che era stato proprio il senegalese, marito di Valeria Bartolucci, a sedurre la donna con un corteggiamento assiduo al quale inizialmente la nuora di Pierina aveva tentato di resistere.

Intanto venerdì scorso, Riario Fabbri, il difensore di Louis Dassilva, che rimane l’unico indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli, ha presentato istanza al Tribunale del Riesame chiedendo la scarcerazione del suo assistito per insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza. Ai giudici della Libertà, però, il legale non ha chiesto lo stop dei termini feriali e questo potrebbe far slittare l’udienza per una eventuale liberazione di Louis a settembre. La sospensione feriale dei termini processuali avrebbe portato alla fissazione dell’udienza entro la prima metà di agosto, ma evidentemente il lasso di tempo a disposizione della difesa sarebbe stato troppo breve per presentare una perizia tecnica in grado di smontare la principale prova in mano alla Procura, ossia il filmato delle telecamere della farmacia San Martino in cui si vedrebbe l’indagato in un orario compatibile con l’omicidio ritornare verso il portone del palazzo, al civico 31.

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