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nuova schiusa

Dal nido sulla spiaggia libera del Marano prendono il mare altre 21 tartarughine

In foto: le tartarughine
le tartarughine
di Redazione   
Tempo di lettura 4 min
Mer 3 Set 2025 09:06 ~ ultimo agg. 11:07
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Ancora una volta la natura sorprende e lo fa quando in spiaggia è ancora buio e si sente solo il rumore delle onde del mare. Dopo i primi 4 tartarughini venuti alla luce all’alba di sabato 30 agosto, c’è stata una nuova schiusa al nido che una mamma caretta caretta aveva fatto nella notte tra il 23 e il 24 giugno sulla spiaggia libera al Marano, al confine tra Riccione e Rimini. All’alba di mercoledì 3 settembre, da sotto la sabbia, sono emersi altre 21 tartarughine appena nate. Il tempo di prendere contatto con il nuovo ambiente e poi, seguendo la loro natura, hanno puntato dritto verso il mare e hanno preso il largo. Nei giorni scorsi, dopo il maltempo, i volontari della Fondazione Cetacea, che da oltre due mesi con grande passione e tenacia presidiano il nido, avevano fatto un controllo per vedere lo stato delle uova e avevano trovato diversi embrioni vivi e attivi. Il nido su quel tratto di spiaggia  libera, tra gli stabilimenti balneari 132-134 di Riccione è il primo caso di deposizione documentata nella provincia di Rimini. Ma forse potrebbe non essere l’unico, visto che spesso le caretta caretta tornano a deporre le uova sulle spiagge dove sono nate, per quel fenomeno noto come natal homing. La natura torna a riprendersi degli spazi e in qualche modo chiede di essere ascoltata. Buon viaggio tartarughine, vi aspettiamo!

 

Sauro Pari, presidente di Fondazione Cetacea, ha sottolineato l'importanza della collaborazione di tutti: “Grazie alla partecipazione dei locali e degli albergatori della zona che hanno spento le luci, siamo riusciti a ridurre, pur non eliminandolo completamente, l’inquinamento luminoso. Ringraziamo tutti per la collaborazione nella gestione di un momento così delicato”.

Pari ha inoltre spiegato che, nonostante il buon esito, un paio di tartarughe hanno momentaneamente perso la rotta dopo essere entrate in acqua, ma sono state prontamente recuperate e rimesse in mare dai volontari che hanno pattugliato l’area per qualche centinaio di metri, sia a nord che a sud del punto in cui le Caretta Caretta avevano preso la via del mare. “Le tartarughe erano tutte in ottima salute e con un peso medio di 14 grammi”, ha aggiunto Pari. “È un buon peso, anche se la media è solitamente di 16 grammi, ma le temperature basse hanno rallentato la crescita degli embrioni”.

La schiusa è avvenuta con circa 10-25 giorni di ritardo rispetto alla norma (dai 45 ai 60 giorni), proprio a causa delle basse temperature registrate dopo la deposizione delle uova, avvenuta nella notte tra il 23 e il 24 giugno. Per tutto questo lungo periodo si sono alternati oltre duecento volontari che hanno garantito il presidio continuo del nido. La Fondazione Cetacea stima che potrebbero nascere altre tartarughe nelle prossime ore, già dopo mezzogiorno o dopo il tramonto, non appena le temperature si alzeranno significativamente. La speranza è che la stima iniziale di circa 100 uova deposte possa essere confermata almeno parzialmente da altre nascite.

La sindaca di Riccione, Daniela Angelini, e l'assessore all'Ambiente, Christian Andruccioli: “La schiusa di questo nido è un evento che va oltre il semplice fatto naturalistico. È la dimostrazione concreta che la tutela del nostro mare è una missione possibile, quando una comunità si unisce con un obiettivo comune. Questo successo straordinario è, prima di tutto, un trionfo per gli oltre duecento volontari di Fondazione Cetacea che, per quasi settanta giorni, hanno presidiato il nido con una dedizione e una passione ammirevoli. Il loro impegno è stato reso ancora più efficace dalla preziosa collaborazione dei gestori dei locali e degli albergatori, che hanno prontamente risposto spegnendo le luci e contribuendo a questo piccolo miracolo. Siamo profondamente orgogliosi di aver supportato questo progetto e di aver visto la nostra città farsi protagonista di un evento storico. Le tartarughe che hanno preso il largo questa notte sono un simbolo vivente dei cambiamenti climatici e ambientali e della speranza per il futuro del nostro mare. Continueremo a fare la nostra parte, pronti ad accogliere altre, meravigliose nascite”.

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