Indietro
menu
Non farsi trovare impreparati

Covid, circolare Ministero: Paese si prepari. Cosa fare se situazione peggiora

di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Ven 30 Dic 2022 17:31 ~ ultimo agg. 6 Giu 10:10
Tempo di lettura 2 min

Dopo la recrudescenza di casi covid in Cina, arriva la circolare dal ministero della salute: la pandemia è imprevedibile, il Paese deve prepararsi ad un possibile impatto nel corso dell’inverno. Tra le azioni indicate in caso di peggioramento della situazione epidemiologica ci sono il ritorno delle mascherine al chiuso, il lavoro agile, la riduzione delle aggregazioni di massa e l’intensificazione della campagna vaccinale specie per alcune categorie a rischio.

Nel testo degli ‘Interventi in atto per la gestione della circolazione del Sars-CoV-2 nella stagione invernale 2022-2023’, si legge che la mascherina “è efficace nel ridurre la trasmissione dei virus respiratori” e “nel caso in cui si documentasse un evidente peggioramento epidemiologico con grave impatto clinico e/o sul funzionamento dei servizi assistenziali, potrebbe essere indicato il loro utilizzo in spazi chiusi, finalizzato in particolare a proteggere le persone ad alto rischio di malattia grave”.

Analogamente, “nel caso di un eventuale sensibile peggioramento del quadro epidemiologico – continua il ministero – si potrà valutare l’adozione temporanea di altre misure, come il lavoro da casa o la limitazione delle dimensioni degli eventi che prevedono assembramenti“. 

Per quanto riguarda la campagna vaccinale il ministero della Salute spiega che nella stagione invernale 2022-2023 l’obiettivo “sarà quello di continuare a mettere in sicurezza prioritariamente anziani e fragili, proteggendoli dalla malattia grave e dalla ospedalizzazione” ma anche colmare “le lacune nella copertura vaccinale del ciclo primario e dei booster raccomandati e mantenendo una sufficiente capacità di vaccinazione“. Il ministero ricorda poi che la somministrazione della seconda dose di richiamo, purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno quattro mesi dalla prima dose booster o dall’ultima infezione successiva al richiamo: persone di 60 anni e più, persone di 12 anni e più con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti, operatori e ospiti dei presidi residenziali per anziani, operatori sanitari, donne in gravidanza.

Altre notizie
di Redazione
VIDEO