Cosa è cambiato con ‘Vulcano’. Giovagnoli: ‘Attenzione a criminalità campana’


Il magistrato ha aperto questa mattina il convegno “Controlli e segreti, la lotta al denaro sporco”, organizzato dall’associazione dottori commercialisti e ordine degli avvocati di Rimini. Sede del convegno la Banca di credito Cooperativo Valmarecchia. Un appuntamento simile a un altro tenuto già lo scorso anno, che ha visto una partecipazione in forte crescita. Si è parlato del ruolo delle banche di fronte per esempio a operazioni sospette di riciclaggio. Sul palco si sono susseguiti magistrati, esponenti delle forze dell’ordine, economisti della Banca d’Italia.
Il procuratore Giovagnoli ha tenuto un intervento sulla criminalità organizzata nella realtà emiliano-romagnola. Ma cosa è cambiato per Rimini con l’inchiesta Vulcano? “Questa inchiesta secondo me ha segnato un passaggio significativo. Fino a adesso – spiega – era difficile pensare che non ci fossero soggetti malavitosi che investissero nella nostra zona. L’impressione però era che investissero in attività lecite, magari acquistando alberghi o locali, aprendo supermercati. Al di là che non si riusciva a colpire il riciclaggio, non portavano ulteriore danno alla realtà locale. Questa indagine invece , forse per la prima volta in maniera così evidente, dimostra che queste persone malavitose, utilizzando questo denaro cercano di corrompere la realtà locale. Facendo usura, facendo riscossione dei crediti violenta. Attraverso questo poi diventano degli estorsori e colpiscono degli imprenditori locali che non hanno il coraggio subito di denunciare: questo è molto più pericoloso del semplice investimento in attività lecite”.
Nel suo intervento il Procuratore ha toccato anche il tema San Marino. “Credo che l’allarme sia condiviso dalle autorità di San Marino oggi. Purtroppo la mia impressione è che a San Marino abbiano sottovalutato sin qui l’aspetto criminogeno legato al fatto di diventare un piccolo paradiso fiscale. Il fatto, cioè, che in questo modo sono stati attirati anche coloro che vogliono riciclare il provento dei loro crimini. E questo è quello che è successo purtroppo”.
Per il futuro ci dobbiamo aspettare altre maxi inchieste come questa? “Difficile da dire. Naturalmente lavoriamo su indizi concreti. Sicuramente, però, sono presenti sul territorio persone appartenenti e collegate alla criminalità organizzata soprattutto campana. E questi commettono dei crimini”.
(NewsRimini.it)