Comunità energetica. La chiesa riminese fa da apripista


Sette parrocchie, la Fondazione Enaip, il Seminario di Rimini e l’associazione Madonna della Carità. Con queste dieci realtà la Diocesi di Rimini ha costituito una cooperativa che è una Comunità Energetica.
“Siamo la seconda diocesi in Emilia Romagna, dopo Faenza che ci ha preceduto di appena quindici giorni” fa notare soddisfatto l’Economo diocesano don Danilo Manduchi, nominato presidente della neo società. Vicepresidente è Pietro Borghini dell’associazione Madonna della Carità. Le parrocchie coinvolte vanno dal centro storico di Rimini a Rivazzurra e Miramare. Alla Cooperativa che si è costituita possono partecipare altri soggetti: parrocchie, istituzioni scolastiche, famiglie, anche privati, ecc. In lista ci sono già altre 40 parrocchie circa che a breve si aggregheranno.
La costituzione della comunità energetica porta almeno tre benefici: dal punto di vista ambientale, economico e sociale.
Ne parla nell’ultimo numero Il Ponte con una approfondita intervista all’architetto Marco Panzetta, il tecnico della Diocesi di Rimini che ha seguito l’intera operazione.
“Di fronte all’emergenza climatica ed energetica – spiega –, la Diocesi di Rimini ha accolto da subito la sfida delle Comunità Energetiche Rinnovabili attivandosi tra le prime realtà per un percorso di partecipazione e di cittadinanza attiva. La CER (che già abbiamo costituito con atto notarile registrato e che già è operativa) svolge un duplice servizio alle parrocchie e ai soggetti partecipanti: far fronte ai notevoli incrementi delle tariffe energetiche e condividere situazioni di disagio sociale. E soprattutto – ultimo ma non ultimo – a contribuire alla riduzione dell’inquinamento del globo, del quale ogni uomo di buona volontà deve farsi carico (vedi Laudato Sì di Papa Francesco)”.
Sono già state decise le aree e gli impianti? gli viene chiesto. “È stato già predisposto uno Studio di Fattibilità tecnico-economica che in base alle cabine primarie di energia elettrica dislocate sul territorio provinciale hanno reso possibile l’individuazione di alcuni immobili sui quali è possibile installare impianti fotovoltaici”. E a breve inizierà la fase 2, più operativa, relativa all’installazione degli impianti fotovoltaici
La Regione Emilia-Romagna nel giugno 2023 ha finanziato 124 progetti per la costituzione e progettazione di Comunità Energetiche Rinnovabili sui 141 presentati. Una partecipazione più numerosa del previsto tanto che sono state raddoppiate le risorse necessarie a far fronte alla copertura dei costi d’avvio, portandole da 2 a oltre 4,6 milioni di euro, utilizzando risorse europee del Programma Fesr 2021-2027. I soggetti che si sono fatti avanti per far nascere comunità di produzione e autoconsumo di energia da fonti rinnovabili (eolico e solare su tutti) sono diversi, e hanno risposto al bando della Regione, la prima in Italia ad approvare una legge per il sostegno alle CER: dai Comuni ai condomini, dai centri ricerca ai caseifici alle cooperative, fino a enti del Terzo settore, opere pie, parrocchie e monasteri.
Quelli presentati e finanziati in provincia di Rimini sono 14 per un investimento complessivo di oltre 582mila euro di cui 508mila da risorse regionali. Cinque arrivano dal comune di Rimini, due da Riccione e uno a testa per Bellaria, Morciano, Novafeltria, San Giovanni in Marignano, San Leo, Santarcangelo e Sassofeltrio.