Classi ponte, Berlusconi ‘nessuna discriminazione’. Anzi, un ‘vantaggio’


“Logiche e doverose”, un “vantaggio” per gli studenti “e delle maestre”: al Convegno sull’Infanzia alla Camera dei Deputati Silvio Berlusconi interviene sulle classi – ponte per gli immigrati e dice che “non abbiamo fatto nessuna discriminazione”. Anzi, “se le maestre nella loro classe hanno quattro o cinque bambini stranieri che non capiscono l’italiano, va a danno di tutti gli alunni”.
Il premier inquadra la proposta come “un rimedio”, facendo approvare “una mozione sull’esempio di molti Paesi europei”. Nessuna discriminazione quindi, ma una soluzione. Alla presa di posizione del premier si aggiunge la Lega, dal cui fila è arrivata la proposta, per la quale il Carroccio parla di “una nazione che si ritiene civile deve dare le stesse opportunità a tutti i minori, tenendo conto però dei bisogni di partenza”.
D tutt’altro avviso il Partito democratico, che parla di discriminazione. Anzi, il ministro onbra Maria Pia Gravaglia ricorda che “nel documento della Lega, [dove sono state proposte le classi ponte] si faceva riferimento a una “discriminazione transitoria positiva”. Al contrario, noi siamo convinti che per i bambini non sia in nessun modo educativo vedere il proprio vicino di banco sottoposto a un trattamento discriminatorio che lo potrebbe segnare per sempre”.