Cinesi al lavoro di notte in cittadella inumana. Sequestro dei Carabinieri


Molti lavoravano, qualcuno riposava nelle stanzette di fortuna, e senza finestre, ricavate all’interno del capannone. Pessime le condizioni igienico-sanitarie trovate dai carabinieri con impianti idrici ed elettrici di fortuna, cavi penzolanti e sfilacciati, tubi arrugginiti, alimenti conservati in modo del tutto inadeguato, cibi già cotti sparsi in più locali, materassi appoggiati per terra, muffa e infiltrazioni d’acqua un po’ ovunque.
Stessa situazione per docce e servizi igienici da dove arrivavano odori nauseabondi. In questa situazione viveva anche un bambino di pochi anni insieme alla madre. All’interno del capannone era stata realizzata una zona abusiva, in alcune parti soppalcata, dedicata a dormitorio, cucina e bagni. L’area era divisa dai macchinari per confezionare i capi di abbigliamento da leggeri pannelli in cartongesso.
Tutti gli stranieri sono risultati in regola con i documenti di soggiorno, sette i lavoratori in nero. Elevate contravvenzioni per oltre 50mila euro, irreperibile al momento il cinese considerato il responsabile dello stabile e intestatario di bollette e documenti. Sono invece italiani i due anziani proprietari del capannone, sembra all’oscuro di tutto. Diverse le segnalazioni da parte dei cittadini anche se sembra che i cinesi uscissero di rado, e soprattutto di notte, per non destare sospetti.
Tutti i cittadini cinesi sono stati condotti all’hotel Britannia di Rimini dove saranno ospitati per qualche giorno in attesa di una sistemazione definitiva. Un ringraziamneto alla proprietà dell’albergo, già nota per l’ospitalità ai senzatetto, arriva dai carabinieri. Nella notte per trovare una sistemazione ai cinesi sono intervenuti l’assessore comunale Gloria Lisi e il presidente della Provincia Vitali.