Braccianti sfrattati da terreno Ausl. La complessa vicenda arriva in Regione


“Dare una soluzione ad un gruppo di famiglie di braccianti agricoli che, dopo aver lavorato la terra proprietà di Ausl Romagna per più di 50 anni, sono ora oggetto di sfratto esecutivo e senza alcuna alternativa abitativa”
Il problema, relativo al territorio di Rimini, viene posto all’attenzione della giunta dal consigliere di Fratelli d’Italia Nicola Marcello, il quale ricorda come tale gruppo “risieda e lavori storicamente su fondi agricoli di proprietà di Ausl Romagna che, pur avendo abitato regolarmente quei casolari per decenni, risultano oggi privo di tutele contrattuali, senza alcuna proposta alternativa di locazione o acquisto e oggetto di provvedimenti di sfratto esecutivo da parte di un Ente pubblico come l’Ausl stessa che dei servizi alla persona dovrebbe fare la sua missione principale”.
Le famiglie di coltivatori agricoli, risultano coperte da regolare contratto di affitto fino al 2020 con la Cooperativa ‘CTR’ e dal 2020 al 2024 con la Cooperativa ‘Il Capannone’ che godevano di un contratto di comodato d’uso per i tipici ‘casolari romagnoli’ della zona.
“Con la chiusura della Cooperativa ‘Il Capannone’ nel novembre 2024 -specifica ancora Marcello- Ausl Romagna ha prima affittato i terreni a privati e ora ha sfrattato il gruppo di lavoratori agricoli perché 'sine titulo' anche se agli attuali inquilini è mai pervenuta alcuna proposta di locazione, né di vendita o acquisto da parte dell’Ausl”.
Nel sottolineare come questa vicenda si inserisca in un quadro più generale di emergenza abitativa “come testimoniato dagli oltre 2.500 cittadini riminesi iscritti nelle apposite liste per ottenere un alloggio di edilizia residenziale pubblica o sociale”, Nicola Marcello auspica una soluzione di buon senso consistente nel “coinvolgere questo gruppo di famiglie come interlocutori prioritari in eventuali percorsi di alienazione, valorizzazione o locazione, prima di arrivare allo sfratto forzato”.
In risposta alle sollecitazioni poste, l’assessore alle Politiche abitative, Lavoro, Politiche giovanili Giovanni Paglia ha confermato come la vicenda sia particolarmente intricata. "Le famiglie che risiedono in questi casolari -ha spiegato Paglia- sono del tutto prive di un rapporto diretto con i terreni che lavoravano e questo complica molto la soluzione della vicenda. Nel corso degli anni Ausl Romagna ha stipulato contratti prima con lo cooperativa 'Ctr' (poi fallita) poi con la cooperativa 'Il Capannone' che ha seguito analoga fine. Dal 2017 Ausl non ha più ricevuto il pagamento dei canoni di locazione e nel 2022 si è rivolta al tribunale per tornare in possesso dei propri beni vantando crediti per oltre 300 mila euro. Anche volendo, Ausl Romagna non può quindi proporre alcun diritto di prelazione agli attuali inquilini dei casolari e neppure si può ipotizzare alcun affitto diretto perchè Ausl è obbligata per legge a passare da gare ad evidenza pubblica. Sarà mia cura cercare di capire se vi sono margini di manovra tra l'esecuzione dello sfratto e l'aggiudicazione delle gare per le proprietà Ausl ma l'esito non è per nulla scontato".
Nicola Marcello si è quindi dichiarato non soddisfatto delle risposte ottenute. "Immaginavo il tenore delle risposte - ha concluso il consigliere - ma rimarco come la vicenda sia frutto di un grande concorso di colpe e in base a ciò credo che Ausl Romagna possa proporre l'affitto a queste persone per evitare che i vari comuni della zona si trovino a gestire anche questa ulteriore grave emergenza abitativa".