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interrogazione di FdI

Premi a dirigenti Ausl. La Regione: norme rispettate. Ma le polemiche continuano

In foto: la sede Ausl di Rimini
la sede Ausl di Rimini
di Redazione   
Tempo di lettura 4 min
Mar 16 Set 2025 17:35 ~ ultimo agg. 17:40
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I premi di risultato, erogati ai direttori generali delle aziende sanitarie, sono al centro dell’interrogazione a risposta immediata in aula presentata dalla capogruppo di Fratelli d’Italia Marta Evangelisti. 

Nell’atto ispettivo si chiede alla Regione “se ritenga coerente l’erogazione di tali retribuzioni di risultato, alla luce della grave situazione economico-finanziaria in cui versano le aziende sanitarie del territorio, delle criticità gestionali rilevate, delle difficoltà affrontate dal personale sanitario e dei disagi sopportati dai cittadini”. Inoltre, si chiede di chiarire “quali siano gli obiettivi effettivamente raggiunti che abbiano giustificato tali premialità”.

“L’Ausl di Parma ha erogato premi ai dirigenti di vertice per oltre 70mila euro, di cui oltre 23mila assegnati all’ex direttore generale Massimo Fabi – ricorda la consigliera -. Analogamente, l’Ausl Romagna ha erogato premi per oltre 96mila euro di cui oltre 37mila al direttore generale Tiziano Carradori”.

Evangelisti prosegue evidenziando ulteriori criticità. “Fra gli obiettivi di mandato, dichiarati dall’ex direttore generale dell’Ausl di Parma, figurava la realizzazione di un percorso di unificazione provinciale delle aziende sanitarie che non risulta nemmeno avviato – spiega -. Il bilancio di esercizio 2024 della stessa Ausl presenta una perdita superiore a 14 milioni. Per quanto riguarda l’Ausl Romagna, il bilancio d’esercizio 2024 registra una perdita pari a oltre 37 milioni, mentre il bilancio preventivo 2025 prevede un disavanzo di 200 milioni. Per non parlare delle liste d’attesa croniche, delle riduzioni dei servizi sanitari territoriali e dell’ultima manovra di bilancio regionale che ha imposto significativi sacrifici economici alla popolazione, come l’introduzione del ticket farmaceutico e altre misure che hanno aumentato la spesa sanitaria a carico delle famiglie”.

A rispondere in aula è stata la sottosegretaria Manuela Rontini che ha richiamato la normativa vigente in tema di erogazione delle retribuzioni di risultato, scendendo poi nel dettaglio della valutazione a livello regionale. “Proprio per rafforzare i principi di imparzialità, trasparenza e terzietà dei processi di valutazione – ha chiarito -, dal 2015 la Regione ha ampliato le competenze dell’organismo indipendente di valutazione (OIV) includendovi anche le prestazioni dei direttori generali. A ciò si aggiunga che, nel 2024, la direzione generale regionale, competente in materia, ha approvato un documento proposto dall’OIV, nel quale sono stati formalizzati i principi di riferimento e le modalità del processo di valutazione, a cominciare dalla definizione di una griglia di valutazione in cui sono presenti 82 obiettivi e indicatori specifici di tutti i livelli assistenziali. Nella definizione di tale griglia è coinvolto l’OIV: il tutto, per garantire correttezza metodologica, uniformità e indipendenza nella valutazione”. Per il 2024, Rontini ha ribadito che la delibera di giunta 1359 di quest’anno ha autorizzato l’erogazione degli emolumenti da parte delle Ausl, pubblicati sul sito “amministrazione trasparente”. La sottosegretaria si è resa disponibile ad approfondire il confronto e ad illustrare nel dettaglio ai consiglieri il percorso di valutazione.

La consigliera Marta Evangelisti si è dichiarata insoddisfatta della risposta. “Più che una spiegazione ai consiglieri, occorrerebbe dare una spiegazione ai cittadini – ha detto – ai quali si chiedono sacrifici come il pagamento di nuovi ticket. In un contesto di liste di attesa infinite, di personale sotto organico e di disavanzo, una risposta simile non è sufficiente e non è politicamente accettabile. Il punto non è se la legge consenta di erogare gli emolumenti, ma se sia giusto erogarli in modo automatico e in questo momento. La giunta avrebbe avuto gli strumenti per esercitare un ruolo di responsabilità su queste decisioni: invece, ai cittadini si chiede di tenere duro, mentre ai vertici si attribuiscono premi rilevanti senza un’adeguata corrispondenza tra i compensi e i risultati percepiti”.

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