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una riflessione

Basta debiti! Per vivere il presente non svendiamo il futuro dei figli

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di Carlo Alberto Pari   
Tempo di lettura 4 min
Dom 27 Lug 2025 07:52 ~ ultimo agg. 10:07
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L’EDITORIALE DELLA DOMENICA

di Carlo Alberto Pari

Nel 2011, la crisi del debito sovrano colpì il nostro Paese, con successive dimissioni del Governo e nuovo incarico ai Tecnici. L’Italia (a fine anno) aveva un debito di circa 1.898 miliardi, con un incremento rispetto all’anno precedente di 55 miliardi ed un rapporto Debito /PIL (Prodotto Interno Lordo) al 120%. Per tamponare, anche una “bella” riforma delle pensioni. Non si poteva fare altro, affermarono in tanti! Forse. Chissà perché non hanno optato per una “bella” patrimoniale? Presumibilmente, perché è più facile e meno rischioso aggiungere anni di contributi ai lavoratori. Nel 2024, il debito pubblico è arrivato a 2.965 miliardi (arrotondato), con un incremento rispetto all’anno precedente di 97 miliardi, ed un rapporto Debito /PIL (Prodotto Interno Lordo) ben oltre il 130%. Lascio al lettore l’analisi sulla comparazione dei dati tra il 2011 ed il 2024, evito l’analisi dei “rating” per non appesantire l’ostico argomento. Ad onore del vero però, indipendentemente dal credo politico, esistono oggi delle positività: la stabilità politica del Governo ed una parsimoniosa politica di bilancio, sono fattori che tranquillizzano al momento i Mercati. Lo “spread” è abbondantemente sotto quota 100 punti, un risultato rarissimo e importante, dovuto anche alla situazione economica della Germania. Di converso, a mio modesto avviso, appaiono lontani i tagli alle spese pubbliche, necessari ed incisivi, auspicati da molti anni, ma evidentemente, è troppo alto per chiunque il rischio di perdere consensi ed innescare lotte con le tante caste. Intanto, negli ultimi mesi il debito pubblico ha superato i 3.000 miliardi, gli interessi che paghiamo per il solo mantenimento, rapportati al prodotto interno lordo, da tempo, sono tra i più alti di tutta l’unione Europea. Eppure, quando a pagare sono le casse dello Stato, appare difficile trovare forti contrasti. Rammento alcuni recenti e discutibili provvedimenti: il “superbonus 110%” : beati coloro che hanno ristrutturato le case quasi gratuitamente, siamo persino riusciti ad implementare le enormi diseguaglianze verso coloro che una casa non la possiedono. Successivamente il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) per gestire i fondi del Next Generation EU, in questo caso, “abbiamo vinto”, ottenendo poco meno di 200 miliardi, peccato che circa 120 corrispondono ad ulteriori debiti, ma appaiono quasi tutti “felici”. Speriamo vengano almeno utilizzati per sistemare le tante problematiche del Paese, senza abbondare sulle solite piste ciclabili scarsissimamente frequentate, oppure, sulle tante opere, finanziamenti, consulenze, di discutibilissima necessità, che in tanti casi, producono persino costi per il mantenimento futuro. In sostanza, con sarcasmo, ma non troppo, sembra esista un’emergenza perenne per implementare i debiti, ora si parla del riarmo, poi, presumo si parlerà di dazi o chissà che altro! Di certo, il conto lo pagheranno i figli ed i nipoti, anzi, credo che in parte lo stiano già pagando, vista la situazione della sanità, che appare sempre meno universale, dell’Istruzione e della ricerca, che necessiterebbero di significativi finanziamenti, della sicurezza, carente di uomini e mezzi, delle pensioni e dell’assistenza, per la loro sostenibilità futura, della denatalità, cui servirebbero pesanti investimenti. Potrei continuare. Al riguardo il riarmo, qualcuno potrebbe sostenere che presumibilmente, la Germania finanzierà l’operazione. Possibile, ma loro hanno un rapporto debito PIL inferiore alla metà del nostro! Significa che il loro debito è estremamente contenuto e possono permettersi quasi tutto. In realtà, anche noi Cittadini possiamo fare qualcosa, premiamo con il voto coloro che sono interessati al futuro, non coloro che cercano consensi per il presente, continuando a spendere denaro che non abbiamo, o promettere ciò che non possiamo permetterci. Razionalità, lungimiranza, onestà verso chi verrà dopo di noi, impongono di non sperperare, impongono di non ipotecare pesantemente il loro futuro, ciò che per noi era consolidato, come una sanità eccellente ed universale, o le pensioni, degne ad un’età decente, per i nostri figli e nipoti, appaiono un lontano miraggio.

RIPRENDERÒ A SETTEMBRE : BUONE VACANZE A TUTTI I LETTORI!

CARLO ALBERTO PARI

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