Balneazione. Il mare, “protagonista offeso ma silenzioso”


Da Manuela Fabbri, presidente dell’aps Comitato “Basta plastica in mare” già autrice del docufilm “Gli Amici delle Fogne”, una riflessione sugli ultimi avvenimenti, “col mare quale protagonista offeso ma silenzioso”.
“Molti riminesi sani di intelletto e di etica sociale, insieme all’associazione Basta MERDA in MARE nel corso degli anni (tanti)… hanno “preteso” venissero eliminati gli scarichi a mare, con opportuni interventi strutturati. Dei quali secondo la maggior parte degli operatori turistici non si sarebbe dovuto parlare, cosiccome non si sarebbero dovuti segnalare i divieti di balneazione conseguenti. Pertanto è oltremodo doloroso vedere l’imbarazzo, ancora ora che siamo verso la fine dei lavori in corso (2020), poiché messa allo spiedo da media e “turistici” per i risultati delle analisi compiute… di una seria professionista come Carla Rita Ferrari, direttrice ARPAE al Centro Ricerche di Cesenatico (responsabile delle analisi del mare più controllato del mondo, lei dice). A Carla la nostra gratitudine e solidarietà”.
Sul tema intervengono anche i Verdi di Rimini e dell’Emilia Romagna: “Siamo fortemente preoccupati della debolezza (e degli errori) del sistema tecnico politico messo in campo dalla Regione che delega troppo ampiamente al gestore HERA le decisioni di pianificazione e di gestione.
La sospensione della separazione tra acque nere ed acque meteoriche iniziata anni fa ed interrotta colpevolmente da Hera costituisce invece una occasione per migliorare la qualità delle acque e per investimenti ed occupazione duratura nella gestione del territorio.
Anche puntare su megadepuratori è un grave errore.
Tanti depuratori sparsi sul territorio con aggiunta dove è possibile della fitodepurazione limiterebbe notevolmente il problema del troppo pieno.
Occorre decementificare il più possibile il territorio,non solo nei nuovi insediamenti ma anche con il recupero di aree industriali e artigianali dismesse, espandendo a tutto il territorio l’invarianza idraulica. Occorre avviare un piano poliennale per separare le acque chiare da quelle di fogna. Occorre costruire sul territorio una rete di fitodepuratori. Il tutto con indubbio grande vantaggio anche occupazionale. E’ inammissibile vedere andare in fumo in pochi istanti decine di Milioni Euro investiti nel settore per la promozione sia dal pubblico che dai privati. Ma non è nascondendo la sabbia sotto il tappeto che si risolverà il problema”.