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non era a contatto diretto

Arrestato per abusi su minori, lavorava a scuola. Congresso di Stato chiarisce

In foto: il palazzo dell'Arengo
il palazzo dell'Arengo
di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Mer 27 Ago 2025 14:12 ~ ultimo agg. 14:32
Tempo di lettura 3 min

Il calciatore dilettante sammarinese arrestato in territorio italiano per abusi su minori (vedi notizia) aveva lavorato di recente in scuole del Titano, anche sotto processo e dopo la prima sentenza di condanna. In merito, arrivano i chiarimenti del Congresso di Stato che specifica come il giovane non lavorasse a contatto diretto coi bambini e lamenta e che dovrà rispondere di dichiarazioni mendaci: nell'autocertificazione all'avvio dell'incarico non aveva inserito carichi penali e pendenze. E' già partita la denuncia.  

Il Congresso di Stato fa sapere di avere avviato, attraverso le diverse Segreterie coinvolte, "una ricognizione amministrativa dettagliata volta a verificare le procedure esistenti, accertare se vi siano responsabilità ed a quale livello.
Prima di tutto è premura del Congresso di Stato chiarire e precisare quale sia stata la mansione ricoperta dal soggetto interessato dei provvedimenti giudiziari che lo vedono coinvolto. Come da riferimenti ricevuti dagli uffici interessati si conferma che il soggetto ha prestato servizio unicamente nelle cucine in quanto la sua qualifica non consentiva altre mansioni. La Direzione del servizio Nidi, in cui ha effettuato una temporanea sostituzione, ha confermato con nota ufficiale che non ha mai interagito né in maniera diretta né in maniera indiretta con nessun bambino all’interno delle sezioni.
Dalle verifiche interne è emerso che il cittadino sammarinese in questione, al momento dell’avvio all’attività lavorativa, aveva compilato e presentato l’autocertificazione richiesta, nella quale aveva dichiarato che  non risultavano a suo carico né carichi pendenti né condanne che ne impedissero l'assunzione di incarichi di lavoro subordinato. 
Per questo motivo in data odierna gli uffici competenti hanno depositato denuncia penale di cui il soggetto dovrà rispondere per le dichiarazioni mendaci rilasciate"

Una vicenda resa più complessa dal fatto che cittadinanza e condanne fossero in due stati diversi: ""La questione verte su un aspetto complesso e delicato: la non immediata reperibilità da parte delle nostre Istituzioni dei provvedimenti penali emessi in altri Paesi, se non a seguito di specifiche informative. È su questo che si intende agire con forza. Il Congresso di Stato si impegna a lavorare sin da subito per introdurre meccanismi più stringenti e rapidi nella verifica dei precedenti penali, ancorchè non definitivi, in particolare con la vicina Repubblica Italiana. 
È necessario che un sistema di avviso si attivi immediatamente in presenza di reati di tale gravità, anche quando non ancora giunti a condanna definitiva. A tal proposito il Congresso di Stato si è già attivato per elaborare rinnovate procedure per l’acquisizione celere delle informazioni da parte delle autorità giudiziarie straniere, in modo che si possano sempre prevenire situazioni analoghe e garantire un livello di protezione più elevato e sicuro per l'intera comunità".

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