Anche un centinaio di riminesi a Tor Vergata. Papa Leone: continuiamo a sperare


E' arrivata al culmine l'intensa esperienza dei giovani riminesi che hanno partecipato al Giubileo dei Giovani che si è chiuso sulla spianata di Tor Vergata con la messa presieduta da Papa Leone XIV. Secondo la Prefettura di Roma sono arrivati un milione di giovani da 150 diversi paesi a questo momento che rinnova la speranza della Chiesa: e tra loro c'erano anche un centinaio di riminesi. I primi 30 arrivati nella capitale dopo un pellegrinaggio a piedi di 4 giorni partiti da Orte, a questi si sono uniti un'altra trentina di ragazzi per vivere la settimana giubilare, gli ultimi hanno completato il gruppo per la due giorni a Tor Vergata.
Leone ai giovani ha parlato delle loro fragilità invitandoli a non farne un "tabù". "La fragilità di cui ci parlano, infatti, è parte della meraviglia che siamo", ha detto nell'omelia della messa. "Pensiamo al simbolo dell'erba: non è bellissimo un prato in fiore? Certo - ha proseguito Papa Leone -, è delicato, fatto di steli esili, vulnerabili, soggetti a seccarsi, piegarsi, spezzarsi, e però al tempo stesso subito rimpiazzati da altri che spuntano dopo di loro, e di cui generosamente i primi si fanno nutrimento e concime, con il loro consumarsi sul terreno. È così che vive il campo, rinnovandosi continuamente, e anche durante i mesi gelidi dell'inverno, quando tutto sembra tacere, la sua energia freme sotto terra e si prepara ad esplodere, a primavera, in mille colori".
E ancora: "Aspirate a cose grandi, alla santità, ovunque siate. Non accontentatevi di meno".
Papa Leone ha ricordato nella preghiera i giovani di Gaza, dell'Ucraina e i giovani di tutti i luoghi del mondo martoriati dalla guerra. E prima dell'Angelus e dell'affidamento a Maria ha invitato tutti a Seoul dove si svolgerà ad agosto 2027 la prossima GMG: "Continuiamo a sperare insieme".
A sorpresa, al termine della celebrazione, mentre i ragazzi si stavano già preparando a sistemare sacchi a pelo, stuoini e zaini per il lungo ritorno a casa, Papa Leone ha ripreso il microfono per rinnovare il suo grazie ai giovani, salutare le delegazioni arrivate da Seoul e ha invitato il milione di Tor Vergata a portare il saluto a tutti coloro che non sono riusciti ad essere a Roma e in particolare a portare nel cuore coloro che non sono potuti arrivare, perché vivono in paesi di conflitto.