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A Santarcangelo tavolata di trenta metri per la festa In Bargellona non si dorme

In foto: In Bargellona non si dorme
In Bargellona non si dorme
di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Dom 3 Ago 2025 11:01 ~ ultimo agg. 11:30
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Una Comunità che riesce a fare festa mettendo insieme generazioni diverse. Si è svolta, a Santarcangelo, la terza edizione della Festa di quartiere: “In Bargellona non si dorme” ideata e autogestita dagli abitanti della via Bargellona.
"Il nostro obiettivo - racconta Paolo Mantelli, fotografo e progettista multimediale - è da 3 anni, quello di riuscire a mettere insieme in una grande festa, tutte le generazioni: bambini, ragazzi, adulti ed anziani. Una occasione di sano divertimento, in cui come in una grande famiglia, si mangia buon cibo, si beve e si balla tutti insieme, in una lunga unica tavolata comune lunga 30 metri. Un evento in cui, con la semplicità e il calore umano, tipico dei romagnoli, ognuno possa trovare il proprio spazio e sentirsi “in famiglia” libero da condizionamenti, per lasciarsi andare e divertirsi insieme. Quest’anno il numero dei partecipanti, è aumentato ulteriormente, tantissimi i giovani e giovanissimi, che hanno voluto dare il loro contributo, sia all’allestimento, che alla serata, con esibizioni e caroselli con i loro bolidi a 2 ruote allestiti per l’occasione".
All'evento ha partecipato anche il sindaco Filippo Sacchetti che ha assicurato che l’anno prossimo la festa sarà inserita nel programma ufficiale degeli eventi del comune: “Ve lo siete meritato, dimostrando in questi anni, capacità organizzative e grande voglia di fare comunità. Santarcangelo è questo: stare insieme e fare festa, promuovendo accoglienza e qualità della vita, per salutare l’estate divertendosi".
Un particolare ringraziamento degli organizzatori è andato alla famiglia Paradiso, al DJ Cristian Bianchi, a tutte le famiglie residenti, agli ospiti, ma soprattutto ai giovani e giovanissimi che sono stati la vera sorpresa della serata. "Si parla troppo spesso male dei giovani, senza conoscerli e senza accoglierli nella comunità - conclude Paolo Mantelli -, mi piace fermarmi a parlare con loro ed ascoltarli, perché li trovo puliti nell’animo e profondi nei sentimenti, capaci e pronti a portare nuova linfa vitale positiva e dalle grandi qualità umane. Nella società di questo nostro tempo, dove troppo spesso noi adulti, non siamo purtroppo un buon esempio da seguire"
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