All'ex Fornace Piva il nuovo museo del territorio dove dialogano storia e futuro


Uno spazio museale in cui i mattoni rossi dell’ex fornace Piva custodiscono architetture moderne, dove il vetro, il legno e l’acciaio sono protagonisti. Il restauro ha, infatti, rispettato la memoria storica dell’edificio unendola all’innovazione. I lavori strutturali sono terminati dal alcuni mesi, dopo non poche peripezie in itinere, il giardino è stato liberato dal cantiere e ora il comitato scientifico, coordinato da Andrea Tirincanti, responsabile del museo, e composto da undici studiosi tra storici, archeologi, ricercatori e docenti universitari, sta progettando agli allestimenti. Un sopralluogo con stampa, amministrazione comunale e tecnici si è svolto questa mattina per verificare lo stato di avanzamento, rappresentando la settima tappa nel percorso di “Riccione cambia: un viaggio nei cantieri per scoprire la città del futuro”
“Con il museo del territorio restituiamo a Riccione un’opera attesa da troppo tempo – dichiara la sindaca Daniela Angelini –. Il nostro impegno è stato quello di sbloccare un cantiere fermo e dare alla città uno spazio che non è solo un museo, ma un luogo vivo, di conoscenza, identità e innovazione. Riccione merita un centro culturale che sappia parlare a tutti: cittadini, scuole, famiglie e turisti”.
Il progetto, del valore complessivo di 4,2 milioni di euro, è finanziato per 1 milione dalla Regione Emilia-Romagna e per la parte restante dal Comune di Riccione, attraverso fondi europei dedicati alla riqualificazione dei beni culturali. La progettazione porta la firma della società Politecnica – Building for Humans di Modena, con il coordinamento del settore Lavori pubblici comunale.
Al piano terra laboratori, caffetteria, e una grande sala conferenze con 140 posti, al primo piano le sale espositive per ripercorrere la storia locale, dal paleolitico al '900. Non solo manufatti ma anche percorsi immersivi e virtuali. Obiettivo: apertura al pubblico all’inizio del 2027.
“Abbiamo immaginato un museo che non si limita a custodire, ma che emozioni e coinvolga – spiega la vicesindaca e assessora alla Cultura Sandra Villa –. Sarà un museo immersivo, con spazi multimediali, realtà virtuale, scenografie che ricreano ambienti del passato e un forte investimento nello storytelling digitale. Al centro c’è il visitatore: non solo conoscere, ma vivere un’esperienza. E lo abbiamo voluto accessibile a tutti, con percorsi tattili, audioguide multilingue e strumenti per ipovedenti e non vedenti. È un museo che parla di Riccione e si apre al mondo”.
Nel dettaglio il progetto prevede:
- Piano terra: hall di ingresso, caffetteria, bookshop, aule per attività didattiche, laboratori, spazi per la conservazione dei reperti e una sala conferenze da 140 posti;
- Primo piano: sale espositive permanenti e temporanee, percorsi immersivi con proiezioni e realtà virtuale, scenografie immersive e ricostruzioni storiche;
Accessibilità: percorsi senza barriere, strumenti tattili e multisensoriali, tecnologie digitali per rendere la visita inclusiva.