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Acqua pubblica o privata? Vitali: privatizzarla sarebbe una pazzia

di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Sab 12 Mar 2011 13:54 ~ ultimo agg. 14 Mag 06:29
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Ospiti della trasmissione il presidente della provincia, Stefano Vitali, l’esperto sulle tematiche dell’acqua della Lega Nord, Mario Garattoni, Sara Visintin del comitato Acqua Pubblica e Andrea Bascucci, presidente di Federconsumatori Rimini.

Niente election day, vale a dire l’accorpamento con le amministrative, per i referendum che a febbraio hanno avuto il via libera dalla Corte. Per legittimo impedimento, nucleare e acqua pubblica probabilmente si andrà a votare il 12 giugno col rischio, per l’ennesima volta, di non raggiungere il quorum. E dire che il referendum sull’acqua negli ultimi mesi ha portato ad una mobilitazione non indifferente: con il milione e 401mila firme raccolte è quello col maggior numero di sottoscrizioni nella storia della Repubblica. Due i quesiti ammessi: il primo propone l’abrogazione dell’articolo 23 bis della legge 133 del 2008 che stabilisce come il conferimento della gestione del servizio idrico a privati avvenga tramite gara. E anche nel caso di affidamento a società di capitale misto pubblico-privato, quest’ultima dev’essere scelta con una gara e detenere almeno il 40% del capitale. Le società a totale capitale pubblico cesseranno nel dicembre 2011. Il secondo quesito chiede invece l’abrogazione dell’articolo 154 del decreto legislativo 152 del 2006 nella parte in cui consente al gestore di aumentare le tariffe di un 7% solo come remunerazione del capitale investito ma senza alcun collegamento ad investimenti sul servizio. Alcune associazioni dei consumatori ritengono che la liberalizzazione comporterà in un triennio un aumento delle tariffe del 30% senza, al contempo, miglioramenti del servizio. I contrari al referendum dicono invece che il privato può garantire più efficienza e che la mobilitazione per il Referendum è demagogica visto che il carattere pubblico dell’acqua non è in discussione.
“Anche se alcuni punti possono essere condivisibili – ha detto in trasmissione Mario Garattoni della Lega – non capisco le ragioni di questo referendum sull’acqua. Credo sia passato il messaggio sbagliato. La gente ha firmato perchè ha pensato che fosse un’idea di Berlusconi e invece si tratta di una direttiva europea, votata dal parlamento europeo e non contestata.”
“Quì non si tratta di fare politica – ha spiegato invece il presidente Vitali – io credo che pensare che si possa privatizzare la gestione dell’acqua sia una pazzia. Dobbiamo semmai misurarci con forme avanzate di gestione e avere il coraggio di farla uscire da logiche politiche. Anche se certe cose non funzionano non vuol dire che sia sbagliato il principio. Compito di noi amministratori è far si che anche la gestione pubblica segua delle logiche di razionalità.”

– Le precedenti puntate di Diritto e Rovescio, dedicate a mobilità, evasione fiscale, digitale terrestre, prodotti biologici e telefonia, sono on line sul sito Icaro.Tv.

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