Accoltellamenti di Capodanno, Sitta era lucido al momento degli attacchi


Non sono state rilevate né intossicazioni da sostanze stupefacenti né da sostanze psicotrope. Ciò significa che quando Muhammad Sitta la notte di Capodanno accoltellò quattro persone nel centro di Villa Verucchio, prima di essere ucciso dal comandante dei carabinieri Luciano Masini, era del tutto lucido. Le indagini chimico-tossicologiche sul corpo del 23enne egiziano, infatti, hanno evidenziato solo una presenza minima di cannabis, il cui principio attivo però è risultato inattivo, segno che l'assunzione non era recente.
Dal passato recente di Sitta, invece, sono emerse due visite psichiatriche presso il centro di Salute mentale dell'Ausl Romagna su richiesta dell'associazione di integrazione sociale che lo aveva in affidamento in quel periodo. Al termine del secondo colloquio, datato 11 luglio 2024, al quale Sitta era stato accompagnato da un mediatore culturale, era emerso un "quadro di ansia" e di "labilità emotiva", accompagnata da una insonnia ricorrente. Il 23enne era comunque apparso lucido e collaborativo. Mai erano stati segnalati comportamenti aggressivi o autolesionistici. Non necessitava quindi di psicofarmaci. L'unica prescrizione riguardava un calmante blando.
Un paio di settimane prima degli accoltellamenti, si era recato a Roma da un cugino che lo avrebbe aiutato a cercare un lavoro nella Capitale. Infatti il giovane egiziano aveva lavorato nel Riminese come muratore da metà settembre a metà novembre, prima di restare disoccupato. Il 24 gennaio del 2025, infine, si sarebbe concluso il suo programma di inserimento portato avanti dall'associazione. Ancora oggi, quindi, resta il mistero di quegli attacchi folli ai danni di persone sconosciute che gli sono costati la vita.