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Accertamenti su incongruenze: il Comune recupera 498.000 €, la metà di Rimini

di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Sab 10 Mar 2012 15:10 ~ ultimo agg. 15 Mag 13:46
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Santarcangelo è in diciasettesima posizione fra i primi cento comuni presi in considerazione a livello regionale e seconda in provincia solo al capoluogo, Con 498.000 euro di maggiore Irpef accertata per gli anni precedenti al 2010. A Rimini l’Agenzia delle Entrate ha accertato maggiori imposte per 1.102.000 euro. Il totale regionale è di 24 milioni di euro.

Le verifiche tributarie sono state avviate dall’Agenzia delle Entrate sulla base di 65 segnalazioni trasmesse dall’Ufficio Tributi del Comune di Santarcangelo in seguito a risultanze non congruenti.
Ai Comuni che hanno sottoscritto il patto di collaborazione con l’Agenzia delle Entrate (Santarcangelo lo ha fatto nel 2009) andrà il 30 per cento delle somme riscosse sull’Irpef dovuta fino al 2011. Per il triennio 2012/2014, invece, i Comuni potranno incamerare il 100 per cento della somma riscossa.

“L’accertamento tributario rimane per l’Amministrazione comunale un importante strumento di equità fiscale tra i contribuenti, perché mette ad un livello inferiore di priorità gli introiti derivanti – commenta l’assessore al Bilancio Filippo SacchettiQuesto porta ad aumentare la consapevolezza fra i cittadini di quanto sia importante che tutti paghino le tasse per avere servizi efficienti e di qualità. Se tutti pagano, tutti pagano meno, e quello che si paga ripaga l’intera comunità. Per quanto attiene ai tributi locali, grazie all’impegno e all’eccellente lavoro eseguito in piena autonomia dall’Ufficio Tributi, registriamo un dato importante: e cioè che in nove casi su 10 ad ogni accertamento corrisponde un’adesione e quindi un’ammissione di infrazione, cui fa seguito il pagamento delle imposte comunali dovute. Ciò a dimostrazione della correttezza e della competenza con cui si procede all’accertamento dei tributi”.

Grazie all’intesa con l’Agenzia delle Entrate, per il sindaco Mauro Morri “è stato possibile rendere maggiormente efficace la partecipazione del Comune al recupero dell’evasione fiscale dei tributi erariali anche attraverso l’accesso da parte dell’Agenzia delle Entrate alle banche dati dei Comuni. “A questi risultati si aggiungono le maggiori riscossioni derivanti dal recupero Ici per 500.000 euro e Tarsu per 150.000 euro”.

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