16mila pensionati riminesi hanno la 14esima mensilità. Spi Cgil: goccia nel mare


Sono circa 16 mila i pensionati riminesi (15.874), il 19% sul totale di 85.402, che a luglio hanno trovato un po’ di conforto nella 14esima mensilità, destinata ad anziani ultra64enni con determinati requisiti di reddito. La quattordicesima è il frutto di una storica rivendicazione del sindacato pensionati, ottenuta dal 2007, a favore delle fasce sociali più esposte al caro vita. Una parte dei beneficiari hanno incassato la quattordicesima “piena”, il cui importo varia da 437 a 655 euro, a seconda degli anni di contribuzione. Gli altri, che hanno una pensione compresa fra una volta e mezza e due volte il “minimo”, godranno di una somma ridotta e inclusa fra i 336 e i 504 euro.
"La boccata d’ossigeno che ogni anno porta un po’ di sollievo agli anziani con le pensioni più basse - commenta il sindacato SPI Cgil - rappresenta purtroppo una goccia nel mare rispetto ai bisogni dei pensionati, schiacciati da un carovita ancora molto impattante soprattutto sul carrello della spesa".
A Rimini il numero di pensionati secondo il bilancio sociale INPS è stazionario rispetto al decennio precedente, segno che l’innalzamento dell’età pensionabile impedisce a molti di accedere alla pensione in tempi ragionevoli. Le donne sono fortemente penalizzate rispetto all’importo della pensione media percepita; in provincia di Rimini, ad esempio, sono state accolte nel 2023 solo 120 domande di pensione Opzione donna (dati INPS). Tutti i pensionati e le pensionate che hanno le condizioni per avere diritto alla 14ª (età e reddito individuale basso) è bene che controllino la pensione di luglio (ed eventualmente quella di agosto) per poi, aventualmente, avviare la pratica per ottenere il pagamento.La Spi, in particolare, ha avviato la campagna “I diritti che non sai”, con cui riesce ogni anno a restituire importanti somme alla popolazione pensionata riminese.
Un altro dato che salta all'occhio: sono solo 14 (al 30 giugno 2025 secondo i dati INPS) gli assegni universali erogati in provincia di Rimini. Si tratterebbe dello strumento che il Governo aveva predisposto per rispondere ai bisogni di assistenza dei pensionati non autosufficienti; i requisiti di accesso sono talmente rigidi che il beneficio riguarda una platea così esigua da rendere ininfluenti gli effetti di sostegno. "Infatti in Emilia- Romagna i possibili percettori (chi nei fatti non è autosufficiente) sono circa 66.000, mentre l’assegno universale ha dato una risposta solo a 125 persone!" commenta amereggiato lo Spi.