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per lo sciopero dei docenti

Al Serpieri il clima non si raffredda: anche oggi tensione tra studenti e dirigenza

In foto: la pattuglia oggi al Serpieri (@newsrimini)
la pattuglia oggi al Serpieri (@newsrimini)
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 29 nov 2024 14:44 ~ ultimo agg. 30 nov 11:22
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In un clima ancora caldo dopo gli episodi di giovedì, questa mattina il liceo Serpieri al polo scolastico di Viserba ha vissuto un’altra mattinata turbolenta. Le complicazioni sono partite con l’adesione di diversi insegnanti allo sciopero generale di oggi che ha interessato anche il settore della scuola e con la conseguente necessità di riorganizzare la presenza delle classi con soluzioni di sorveglianza laddove i docenti erano assenti. Gli studenti hanno però subito lamentato incertezza e disorganizzazione nella gestione della situazione: qualcuno è uscito, altri si sono radunati davanti agli uffici della presidenza per chiedere chiarimenti. Per tenere monitorata la situazione sono state chiamate le forze dell’ordine: è intervenuta una pattuglia della Polizia che è entrata nell’istituto e ha sorvegliato anche l’uscita della dirigente scolastica dall’edificio.

Sul caso del Liceo Serpieri interviene anche il senatore riminese del Movimento 5 Stelle Marco Croatti: “In queste ore ho avuto modo di ascoltare le ragioni della protesta di alcuni studenti del liceo Serpieri e di confrontarmi con qualche genitore. Hanno voluto condividere le ragioni della loro preoccupazione e del loro malcontento, culminato nello sciopero molto partecipato di giovedì. Non intendo entrare nel merito delle tante criticità evidenziatemi ma un punto, tra quelli che ho ascoltato, mi ha colpito e credo vada evidenziato: i ragazzi lamentano in queste settimane mancanza di ascolto, di dialogo e di confronto da parte della dirigenza scolastica. Questo è un aspetto che, se fosse vero, sarebbe certamente preoccupante perché è proprio dalle scuole che deve partire lo stimolo al confronto e alla partecipazione dei nostri giovani, alla condivisione dei problemi e alla collaborazione per risolverli. Negarlo sarebbe davvero una brutta lezione. Rivolgo un accorato appello affinché questa situazione conflittuale, che gli studenti hanno evidenziato in modo deciso ma pacifico e costruttivo, sia risolta instaurando un dialogo aperto e trasparente tra tutte le anime dell’istituto scolastico”.