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con la pastorale giovanile

Racconto di un pellegrinaggio. Da La Verna ad Assisi sulle orme di San Francesco

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 8 minuti
dom 11 ago 2024 13:22 ~ ultimo agg. 13 ago 11:12
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Sono partiti domenica da La Verna e cammineranno fino ad Assisi, dove sono attesi domenica, i ragazzi che partecipano al pellegrinaggio promosso dall’ufficio di Pastorale Giovanile della Diocesi di Rimini in vista del Giubileo del 2025.

Una settimana seguendo i passi di san Francesco, la cui spiritualità guida anche i momenti di preghiera e di meditazione. Sono gli stessi pellegrini a raccontarci l’esperienza. Oggi parola a Lorenzo Caioni.

Domenica 8 agosto un gruppo di giovani, dai 18 ai 36 anni, della Pastorale Giovanile di Rimini, è partito dalla nostra città, alle prime luci dell’alba, per raggiungere il Santuario di La Verna, lì ha avuto inizio il nostro cammino, che nel giro di una settimana ci porterà fino ad Assisi, e ve lo vorremmo raccontare. Ad accompagnarci, guidarci e sostenerci, don Cri, don Raffa, nelle inaspettate e sorprendenti vesti di cambusiere, suor Nadia e suor Sole. L’arrivo al Santuario, anche se per molti non era una prima volta, è stato significativo, pellegrini, gente variopinta. Per alcuni ha significato anche colazione, neanche cominciato e già eravamo in un bar, ha scherzato qualcuno. C’è stato il momento topico del primo timbro sulla Credenziale.  E la mattina è stata occasione di riflessione e preghiera, grazie alle ricche parole di suor Nadia, che ci hanno trasmesso un po’ di Francesco e dell’importanza di data e luogo, ad 800 anni dalle Stimmate, dove il poverello è rinato. La Verna è nata da un dono, è stato dove Francesco ha ricevuto un dono grandissimo, e così sempre ha qualcosa da offrirci, in dono. Lasciata la cappella delle Stimmate è cominciato il nostro vero “camminare”, con gioia, battute e fratellanza, e momenti di sanissima follia, come scoprire, tornati ai pulmini per prendere gli zaini e partire, di essersi beccati una multa, o correre in una radura. Dopo una breve sosta per il pranzo, il caldo ha fatto la sua parte. Pian piano, e con qualche aiuto, un po’ di tempra, siam riusciti a chiudere la prima tappa: Pieve S. Stefano. Insieme a noi condivideva la palestra, dove ci siamo sistemati, un nutrito gruppo di giovani francescani da ogni parte d’Italia. Dopo le docce, abbiamo vissuto ed animato, in un parco, la prima messa del cammino. La cena è stata una piacevole armonia, sensazioni buone, anche per le cose della giornata che ci avevano segnato, e che abbiamo condiviso. La sera custodirà le buone fatiche della giornata, ma tutto promette bellezza; domani sveglia prima del crepuscolo, in pulmino fino a Sansepolcro e poi arriveremo a Citerna! Stay tuned!

A raccontarci un altro pezzo di cammino è Marina Rosti

Lunedi 5 agosto il gruppo della Pastorale Giovanile di Rimini riprende il cammino sulle orme di San Francesco. Ci è stata compagna, nella nostra partenza da Pieve Santo Stefano, l’alba che insieme alla vigorosa e varia colazione organizzata da Don Raffa hanno permesso l’inizio ideale per questa giornata di cammino. Primo tratto, di raggiungimento per San Sepolcro, vissuto in trasbordo con i pulmini dopodiché si ha il vero inizio del percorso con meta Citerna; significativa e ristoratrice la piacevole fermata alla “Casa del pellegrino” a Gricignano (AR) frazione famosa per i presepi dove infatti abbiamo potuto ammirare l’incantevole presepe pasquale avvolti dalla gentilezza ed ospitalità delle persone che lo gestiscono. A seguire il momento spirituale attorno all’importante tema dell’incontro con il bisognoso, momento accompagnato da guide come Don Raffa, Don Cri, Suor Nadia e Suor Sole che attraverso le loro parole ed animo hanno lasciato ad, ognuno di noi, importanti spunti di crescita e riflessioni emersi poi alla sera nel momento di condivisione. Ripreso il cammino ed ultimati i restanti dieci chilometri immersi in paesaggi meravigliosi, siamo giunti a Citerna dove abbiamo ritrovato la gentilezza delle Sorelle Clarisse volta nell’ospitarci in uno splendido casale con Celletta interna dove la sera abbiamo potuto assistere alla Santa Messa retta da Don Cri. Venendo a conoscenza, grazie all’interesse interno di alcuni ragazzi per la storia dell’arte, che il famoso dipinto di Piero della Francesca “Madonna del parto” si trovasse a Monterchi, cittadina vicinissima a Citerna, nel pomeriggio abbiamo organizzato la visita. Ammirazione, ammaliamento e curiosità sono state le sensazioni più provate dal gruppo davanti ad un’opera simile: dalla matematica velata ma fondante per la struttura della pittura alle leggende e significati nascosti, l’opera, è riuscita ha coinvolgere e trattenere l’attenzione di tutti. Ben organizzato anche il museo che la contiene poiché oltre alla presenza di schermi digitali, con immagini e didascalie a scorrimento, vi è la presenza di ulteriori due sale con rispettivamente uno schermo a parete che porta un video esplicativo storico-artistico ed una con descrizioni e curiosità sull’opera. Tra risa, giochi e stelle è terminato anche il secondo giorno di cammino! Aspettiamo con entusiasmo e gratitudine il terzo giorno dove potremo vantare di un importante pellegrino, rimanete connessi per sapere la sua identità!

ps: Se la curiosità è vostra grande caratteristica e non volete permettere a questo dubbio di accompagnarvi, per un intero giorno, non preoccupatevi: seguitemi su instagram @marinarosti dove riceverete risposte con annesse foto documentative dei luoghi e vicende.

Marina Rosti racconta il 6 agosto

Martedi 6 agosto i km compiuti, da domenica, dai ragazzi della Pastorale Giovanile di Rimini, verso Assisi, si avvicinano ai 55. Dormito di un solo sonno poiché la sveglia ha portato la sua chiamata prima delle luci dell’alba, siamo usciti con meta Città di Castello (PG). A lasciarci le intenzioni spirituali della giornata il vescovo di rimini Nicolò Anselmi, che ringraziamo particolarmente poiché, oltre ad accompagnarci nella connessione e crescita interiore, abbiamo potuto vivere la sua presenza in ogni istante del cammino poiché è sceso nelle vesti di pellegrino affiancandoci. Disponibilità, confronto e comprensione sono solo alcune delle tante sensazioni nate nel gruppo dalla sua presenza, dove dal momento spirituale in cammino alla messa prima di cena ed alla cena stessa ci ha sempre riservato una parola e gesto di conforto e sicurezza.
Primi passi posati, dal gruppo con il nuovo e speciale pellegrino, sul centro storico di Citerna dove ad accoglierci, oltre al meraviglioso borgo antico inserito infatti dall’associazione privata attualmente gestita da Fiorello Primi nei borghi più belli d’Italia, un ampio spazio panoramico che ci ha lasciato ammirare senza ostacoli l’alzata del sole. Percorso di circa una ventina di km sempre avvolto dalla natura e da panoramiche meravigliose; fermata significativa e di profonda pace all’eremo del Buon Riposo definito così dallo stesso San Francesco. Luogo di ristoro, tranquillità e silenzio vissuto in versione attiva e di riflessione. Scesi a valle spicca la torre del campanile: segnale d’arrivo per la meta! Accolti con cura ed attenzione dalle sorelle Clarisse affiancante dall’associazione “le rose di Gerico”, impegnata in accoglienza e sostegno, grazie loro abbiamo avuto un posto splendido, di riposo e ristoro come il gentile pensiero nel prepararci una deliziosa ed abbondante cena e colazione!

Pietralunga Gubbio
giovedì 8 agosto, per i giovani della Pastorale di Rimini l’itinerario è tra due città umbre accompagnate entrambe da una storia solida ed altera: Pietra lunga e Gubbio. Partenza all’alba da Pietralunga dove uscendo di casa, per via delle stradine e borghi addobbati per il palio, sembrava di di tornare indietro nel tempo fino al 1334, anno del famoso miracolo della mannaja. Immersi nel centro medievale abbiamo avuto il primo momento di riflessione spirituale, l’intenzione di oggi è stata posta sul valorizzare i doni che ci sono stati dati ed affidati come anche riservare rispetto ed ammirazione verso il prossimo; temi importanti e profondi su cui ci siamo potuti fermare a riflettere mentre camminavano.
Particolarità che ulteriormente differenzia la giornata: il tipo di sentiero, da terreni rivestiti di foglie e sassi a quelli di asfalto, scelta fatta per una chiusura provvisoria del sentiero originale che, a discapito del caldo, premette e lascia una vista meravigliosa su tutto il paesaggio attorno. Arrivati a Gubbio e trovata ospitalità presso il convento francescano di San Secondo, dopo le tante attese docce, ci siamo messi all’opera di una preparazione di compleanno! Torta, pasta al ragù, ed hamburger i profumi che lasciavano la cucina fino a colmare le narici di tutti!

Marina Rosti

Venerdì 9 agosto nella penultima tappa del pellegrinaggio La Verna-Assisi siamo partiti da Gubbio per raggiungere il paesiono di Valfabbrica.
Prima fermata della giornata, raggiunta con i pulmini, è stato l’eremo di San Pietro in Vigneto, dove con l’aiuto di suor Soledad e la figura di Edith Stein abbiamo riflettuto sui nostri castelli di paure, attraverso un primo tratto di cammino in deserto.
La tratta percorsa è stata piena di avventure,tra sali e scendi tra i boschi, e un panorama mozzafiato su un lago contornato dagli appenini umbri. Tra le avventure più sorprendenti c’è il guado di un fiume, che ha fatto emergere la grande forza di voltontà di Giada, ragazza ipovedente, che grazie all’aiuto del gruppo è riuscita nell’impresa.

A causa del grande caldo preannunciato dall’allerta meteo abbiamo dovuto rinunciare agli ultimi chilometri a piedi e ci siamo concessi uno strappo in pulmino, dal momento che sarebbe stato un cammino sull’asfalto tutto sotto il sole.
Una volta arrivati alla meta del giorno, don Raffaele ci ha donato un emozionante bibliodramma sul tema della tempesta riprendendo l’argomento della paura trattato già nella mattina.
Con queste riflessioni nel cuore, propositivi di riuscire a superare le paure, partiamo carichi per Assisi!

Marta Pasquini

Sabato 10, ultima tappa dei pellegrini: da Valfabbrica ad Assisi. La partenza è stata alle 5:30 accompagnati da un cielo ancora buio che ci ha permesso di vivere l’alba in passeggiata.
Nello svalicare l’ultima collina del cammino all’orizzonte è apparsa per la prima volta la meta: in mezzo ai moti spiccava la città di Assisi.
Proprio in cima a questa collina è presente la “Croce di San Francesco”, dove ogni pellegrino ha lasciato un oggetto a lui caro, metafora dell’abbandonare “l’uomo vecchio” ed abbracciare “l’uomo nuovo”.
Arrivati alle pendici della città, prima di entrare, abbiamo riletto il salmo che ci era stato proposto all’inizio del percorso, questa volta non più come augurio di buon cammino ma come un ringraziamento al Signore per aver custodito i nostri passi.
Abbiamo attraversato porta San Francesco e finalmente varcato le soglie di Assisi, scalzi per dare importanza alla santità del luogo, fino a raggiungere la Basilica Maggiore.
Tutto lo sforzo e la gioia del cammino hanno raggiunto l’apice di fronte alla tomba del Santo.
Usciti, abbiamo ritirato il testimonio del pellegrino e impresso l’ultimo timbro.
Nel pomeriggio abbiamo visitato la chiesa di San Damiano, e in tale luogo così evocativo abbiamo avuto un momento di deserto che ci ha aiutati a riflettere sulle nostre vocazioni, concluso con una Messa nell’orto degli ulivi.
La giornata si è conclusa con una classica serata di San Lorenzo con la visione delle stelle cadenti, su un terrazzo dove qualcuno ha anche passato la notte.
E quindi uscimmo a riveder le stelle.

Marta Pasquini, Damiano Dardari, Andrea Albanese, Lorenzo Caioni, Elena Iiriti

Lorenzo Bilancioni racconta l’ultimo giorno di Pellegrinaggio l’11 agosto

L’ultimo giorno del nostro pellegrinaggio si è consumato interamente ad Assisi, la città che ci ha accolto come meta del cammino e ora e ci accompagna nel ritorno alla vita quotidiana con il compito di essere testimoni dell’invisibile ricevuto e gustato in questi giorni.
Dopo la veglia sotto le stelle (e per qualcuno l’intera notte…), al mattino abbiamo celebrato insieme le Lodi, soffermandoci e gustando le parole e le frasi dei Salmi che più ci colpivano. Poi qualche momento libero per la città, dove ci siamo divisi tra i due poli che la caratterizzano: chi si è spostato verso la basilica di San Francesco, chi verso quella di Santa Chiara, della quale proprio domenica ricorreva la festa, celebrata dalla città con grande solennità, dal suono delle campane fin dall’alba, al corteo cittadino che accompagnava le autorità alla messa solenne in basilica. Il nostro gruppo si è poi riunito per la messa al santuario della Spogliazione, che oltre alla memoria francescana, conserva da qualche anno le spoglie del beato e presto santo Carlo Acutis, verso il quale abbiamo pregato e sostato.
Non poteva mancare il pranzo domenicale di tagliatelle al ragù, preparato con tanta cura dalla nostra cambusa, che ci ha sostenuto per vivere l’ultimo momento insieme del nostro pellegrinaggio. Invitati da don Cristian a raccogliere e focalizzare ciò che abbiamo ricevuto in questi giorni e che desideriamo portare a casa, sull’esempio dei tre apostoli dopo la Trasfigurazione e la risurrezione di Gesù, abbiamo percorso a piedi il lungo camminamento che collega Assisi alla Porziuncola. Qui abbiamo pregato in particolare per una persona cara per la quale chiedere l’indulgenza e a ciascuno è stato consegnato un tau, la tipica croce francescana, come segno dell’uomo nuovo perdonato e rinato dal peccato.
Infine, in cerchio su un prato, il momento più emozionante: ci siamo scambiati una benedizione scritta in precedenza pensando alla persona che ci è stata affidata, come quella che Francesco diede a frate Leone e che questi conservò cucita nel proprio saio fino alla morte. Tra lacrime di commozione e risate di sorpresa, abbiamo anche condiviso ciò che ci stavamo per portare a casa di questa esperienza.
E dunque pronti per la partenza, con le gambe stanche, i visi e le braccia ben segnati dal sole e tanto sono arretrato, ma i cuori pieni di gioia e gratitudine per una esperienza bella, piena di amicizia e condivisione, in cui il Signore ci ha accompagnato e ha lasciato tanti semi nella nostra vita, semi che ora siamo chiamati a coltivare perché possano portare frutti di amore e pace per noi e per tutti quelli che incontreremo nella nostra vita.