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Tonielli chiede coerenza

Eolico. Valmarecchia e Maremma: dalla Toscana due pesi e due misure

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 6 ago 2024 13:59
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Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani nei giorni scorsi è intervenuto sul tema impianti eolici dicendo che “non ci sarà nessuna speculazione legata agli impianti eolici nel territorio di Magliano in Toscana e più in generale in Maremma. Questo territorio, per la sua vocazione turistica, per le caratteristiche paesaggistiche e agricole, non si presta ad ospitare impianti di pesante impatto”. A riportare le parole del governatore della Toscana è il Sindaco di Casteldelci Fabiano Tonielli che invita Giani a coerenza e al medesimo rispetto per la Valmarecchia.

“In base a queste argomentazioni – sostenute per motivare il no all’eolico in Maremma – ci si aspetterebbe – afferma Tonielli – lo stesso atteggiamento anche rispetto ad altre aree di elevato valore ambientale e paesaggistico come ad esempio, l’area in cui dovrebbe essere installato l’impianto eolico industriale Badia de Vento. Tale impianto (7 pale alte 180 m, come 7 grattacieli di 60 piani) occuperebbe una vasta area di crinale, in Toscana, nel comune di Badia Tedalda, ma i suoi impatti ricadrebbero in gran parte sulla Valmarecchia (Emilia Romagna) essendo previsto sulla linea di confine con il comune di Casteldelci (provincia di Rimini)”.

L’iter autorizzativo per il progetto è in via di conclusione negli uffici della Regione Toscana, nei suoi confronti hanno espresso parere negativo le due soprintendenze Romagnola e Toscana, la Regione Emilia Romagna con il Parco Interregionale del Sasso Simone e Simoncello, la Provincia di Rimini, la Provincia di Forlì-Cesena, l’Unione dei Comuni della Valmarecchia, il Comune di Casteldelci, la Direzione Tutela della Natura della Regione Toscana. Un NO unanime per gli enormi impatti sul Paesaggio, sulle aree naturali protette e sulla sicurezza del territorio perché esiste un conclamato rischio di dissesto idrogeologico come dimostrato in occasione degli eventi atmosferici del 2023 che hanno pesantemente colpito questi territori.
Per le stesse ragioni un netto dissenso è arrivato anche dalle associazioni ambientaliste, ma anche da quelle del commercio e del turismo. In modo unanime si sono mobilitate anche tutte le forze Politiche dell’Emilia Romagna, un no manifestato anche in incontro pubblici a febbraio a Novafeltria ma anche in aprile a Roma, al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica
con il Ministro Pichetto Fratin.

Nonostante tutto ciò i “venti” di quel territorio di confine soffiano avversi: la posizione della Regione Toscana rispetto a questo impianto, al contrario di quanto è accaduto per la Maremma, appare ad oggi favorevole – spiega Tonielli -. Il Sindaco di Badia Tedalda ha addirittura recentemente dichiarato con assoluta certezza che a breve l’impianto di Badia del Vento sarà autorizzato dalla Regione Toscana. Voglio allora chiedere al Presidente Giani e anche all’Assessora all’ambiente Monia Monni, se esistono una Toscana da tutelare e una (di confine) che è possibile “sacrificare”, se esistono comunità da ascoltare e altre che è possibile ignorare, se esistono sindaci che sono da prendere come punto di riferimento ed altri la cui voce non conta, soprattutto se sono “vicini di casa”. Gli chiedo infine se ritiene istituzionalmente corretto non considerare le ragioni di salvaguardia dei territori della Romagna, piazzando sulla linea di confine enormi ecomostri come quello di Badia del
Vento”.