Concessioni. I balneari del Sib: senza chiarezza, in agosto ombrelloni chiusi


I balneari del Sib Confcommercio minacciano di chiudere gli ombrelloni proprio nel mese clou dell’estate, agosto. Un gesto estremo per sollecitare il Governo a varare un provvedimento legislativo chiarificatore della questione delle concessioni demaniali. L’annuncio arriva dal presidente nazionale del sindacato, Antonio Capacchione, dopo l’assemblea convocata dall’associazione per fare il punto della situazione. Il numero uno del Sib ricorda che “l’inerzia del governo e del parlamento sta creando un caos amministrativo in danno degli imprenditori balneari e del paese. Il rischio è quello di distruggere un comparto formato da 30.000 aziende e 100.000 addetti diretti, che attira sulle nostre spiagge milioni di turisti, italiani e stranieri”.
Capacchione evidenzia come i Comuni “stiano procedendo ad emanare i bandi per la riassegnazione delle concessioni demaniali, pur in assenza di una indispensabile regolamentazione nazionale, col conseguente esteso e grave contenzioso in sede giudiziaria che saremo costretti a intraprendere per la tutela delle aziende attualmente operanti”. La serrata degli ombrelloni minacciata dal Sib si concretizzerà se dal Governo non arriveranno provvedimenti prima della pausa estiva dei lavori parlamentari.
Sull’iniziativa non tarda ad arrivare l’ironico commento del Comitato Nazionale Mare Libero. “A Giugno – scrive il presidente Roberto Biagini – hanno minacciato la “non apertura degli stabilimenti” in caso di inerzia governativa, il prosciugamento dell’acqua e l’asporto della sabbia…. Ma gli stabilimenti (nonostante le concessioni scadute) sono aperti e la sabbia e il mare sono ancora lì dov’ erano. A Luglio minacciano di “non aprire gli ombrelloni” alla ripresa dell’ attività politica del Parlamento. Se in Agosto, dalle minacce passassero, invece, direttamente ai fatti concreti e oltre a non “aprire gli ombrelloni” liberassero, come loro obbligo, l’arenile da tutto quello che c’è sopra ripristinando la legalità, agevolerebbero anche il compito delle istituzioni in prospettiva pubbliche evidenze“.
Intanto anche le Regioni stanno cercando di metterci una pezza. Ad esempio in Abruzzo, governato tra l’altro da una giunta di centro destra, si sta predisponendo un “bando tipo” da mettere a disposizione dei Comuni costieri per l’indizione delle gare. Gli indirizzi per la valutazione delle offerte prevedono l’obbligo di stabilire un equo indennizzo per il concessionario uscente, a carico dell’eventuale subentrante, calcolato da una perizia giurata che tenga conto del residuo ammortamento degli investimenti e del valore reddituale dell’impresa turistico-balneare. A nominare il perito dovrà essere il concessionario uscente. In merito alle procedure selettive, il provvedimento della Regione Abruzzo impone di valorizzare l’esperienza gestionale, tecnica e professionale già acquisita in relazione all’attività oggetto di concessione, applicando criteri di proporzionalità e adeguatezza, ma al contempo rispettando i principi di imparzialità, non discriminazione, parità di trattamento, massima partecipazione, trasparenza e adeguata pubblicità.