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Intervista Rimini Autismo

Giornata mondiale della consapevolezza sull'autismo, i numeri romagnoli

In foto: repertorio
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di Stefano Rossini   
Tempo di lettura lettura: 6 minuti
lun 1 apr 2024 17:30 ~ ultimo agg. 4 apr 11:42
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Sono 6.558 i bambini e gli adolescenti fino ai 18 anni di età affetti da disturbi dello spettro autistico assistiti, nel 2023, dal servizio di Neuropsichiatria infantile e adolescenza (NPIA) in Emilia-Romagna, e altri 1.194 adulti sono stati assistiti, nello stesso periodo, dai Centri di Salute mentale.

Per garantire loro le cure necessarie – risorse professionali e percorsi diagnostici – lo scorso anno sono stati assegnati dalla Regione al Pria (Piano regionale integrato per l’assistenza alle persone con disturbi dello spettro autistico) 4 milioni e 230mila euro, a cui vanno aggiunte le risorse impiegate dalle Aziende Usl per il trattamento ambulatoriale delle persone con diagnosi di autismo.

I numeri e i progetti di Rimini. Intervista ad Alessandra Urbinati, presidente di Rimini Autismo

Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo

In Emilia-Romagna il numero di persone affette da disturbi dello spettro autistico assistite dal servizio di Neuropsichiatria infantile e adolescenza (NPIA) è aumentato in modo significativo negli ultimi dieci anni. Nel 2011 il servizio assisteva 1.584 bambini e adolescenti (fino a 18 anni) con questo disturbo, diventati 6.558 nel 2023 (+314%); si tratta in maggioranza di maschi (78,6%) e per il 21,4% di femmine. Il rapporto su popolazione 0-17 anni è di 8,9 per 1000 residenti. Nel periodo considerato è stato riscontrato un aumento del 61,3% anche nel numero di minori affetti da altri disturbi seguiti dalla neuropsichiatria infantile.
Nel 2023 su 66.171 assistiti dai Servizi di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza regionali il 10% (6.558 soggetti) presentava un disturbo dello spettro autistico. Il 53,8% ha tra i 6 ed i 13 anni, il 25,4% meno di 6. Nel corso degli ultimi dodici anni il numero delle prestazioni (trattamenti, visite, colloqui) assicurate ai minori affetti da disturbo dello spettro autistico è aumentato, raggiungendo
nel 2023 le 156.225 prestazioni, il 23,6% del totale di 662.762. Quasi una prestazione su quattro in ambito neuropsichiatrico è rivolta a minori autistici.
I minori seguiti nel 2023 dai servizi di Neuropsichiatria infanzia e adolescenza per Ausl sono così distribuiti: Piacenza 374, Parma 476, Reggio Emilia 1.033, Modena 1.422, Bologna 911, Imola 214, Ferrara 409, Romagna 1.736 (se il paziente è in carico nello stesso anno in più Ausl è conteggiato più volte).
Per quanto riguarda gli adulti affetti da disturbi dello spettro autistico, il Centro Salute Mentale ha visto un significativo aumento del numero di persone assistite negli ultimi sette anni: dalle 244 del 2015 alle 1.194 del 2023. La distribuzione per Ausl è la seguente: Piacenza 184, Parma 68, Reggio Emilia 117, Modena 124, Bologna 273, Imola 41, Ferrara 31 e Romagna 356.

Le prime linee guida regionali sul tema risalgono al 2004; a partire dal 2008 si è definito e consolidato il Programma Regionale Integrato per l’assistenza alle persone con Disturbi dello Spettro Autistico (PRIA), che prevede investimenti sia in termini di risorse professionali che materiali per qualificare i percorsi diagnostici e di presa in carico delle persone con disturbo dello spettro autistico, per tutte le fasce d’età. Il Piano attuativo Salute mentale 2023 della Regione Emilia-Romagna ha assegnato al PRIA 4 milioni e 230mila euro.

La più recente programmazione PRIA è quinquennale ed è stata messa a punto nel 2023: prevede il monitoraggio dei disturbi del neurosviluppo e la segnalazione dei casi sospetti di autismo da parte dei pediatri; vengono indicati interventi coordinati, personalizzati e scelti in maniera mirata, che prevedono attività abilitative e la supervisione dei percorsi scolastici, di cui si fa carico il servizio sanitario regionale.

Per sostenere un intervento precoce e condiviso è necessario il coinvolgimento di diversi soggetti nel percorso di integrazione e trattamento: famiglia, operatori educativi, scolastici e sanitari. Con questa logica è stato avviato un progetto di formazione che coinvolge l’Ufficio Scolastico Regionale.

La Regione è inoltre impegnata a integrare gli interventi sanitari con quelli sociosanitari anche nel passaggio dall’età evolutiva all’età adulta, per garantire la presa in carico per tutto l’arco di vita; l’obiettivo è quello di realizzare progetti di vita individualizzati, garantendo l’integrazione scolastica e l’inclusione sociale e lavorativa. 

Domani, martedì 2 aprile, in occasione della Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, anche le torri della Regione si coloreranno di blu: un abbraccio simbolico rivolto a tutte le persone con autismo e ai loro familiari, utile anche per mantenere viva l’attenzione su un problema per il quale si cercano costantemente strumenti adatti a garantire una diagnosi precoce, una tempestiva presa in carico e un efficace percorso di inclusione che duri tutta la vita.

Associata al colore blu dal 2007, anno della sua istituzione per volere delle Nazione Unite, la Giornata ha l’obiettivo di incentivare le organizzazioni che si occupano di autismo a collaborare su ricerca, diagnosi, trattamento e integrazione sociale delle persone con questi disturbi.

L’intervento dell’assessore al sociale Kristian Gianfreda

“La giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo ci invita a riflettere sulle condizioni di vita delle persone con neurodivergenze e delle loro famiglie, la cui quotidianità, inevitabilmente, viene condizionata da questa situazione.

Negli ultimi undici anni, abbiamo assistito a un incremento nelle prese in carico di persone con disturbi dello spettro autistico, che ora superano le 700 unità. Un dato che da una parte riflette una diffusione della diagnosi precoce e, allo stesso tempo, la responsabilità del pubblico di intensificare gli sforzi per garantire servizi adeguati e supporti efficaci affinché le famiglie coinvolte non siano lasciate sole ma possano fare affidamento a una rete di sostegno, in un dialogo sinergico con il sistema sanitario territoriale, il terzo settore e le diverse componenti della città.

A Rimini, possiamo contare su uno straordinario nucleo di associazioni del terzo settore dinamiche, propositive e davvero in gamba, grazie a una squadra di operatori e di volontari che ci mettono il cuore e tutta la loro professionalità momenti di incontro collettivo in grado di far sentire le famiglie ascoltate e per promuovere progetti virtuosi e d’eccellenza. Il tutto, allo scopo di plasmare un ambiente solidale e inclusivo, dove ogni cittadino sia messo realmente nelle condizioni per poter esprimere le proprie potenzialità ed essere protagonista attivo della vita sociale ed economica locale, senza essere lasciato ai margini.

Un impegno che si concretizza tutti i giorni in una serie molteplice di progetti, da quelli di carattere pilota a quelli ormai consolidati, che hanno l’obiettivo appunto di realizzare una città che, nelle sue svariate dimensioni, sia capace di integrare e valorizzare il contributo delle persone con disturbi dello spettro autistico, dal contesto scolastico a quello lavorativo.

Il Progetto Moon è uno dei nostri fiori all’occhiello. È stato concepito per utenti disabili in carico al servizio sociale territoriale, con l’obiettivo di ampliare le loro capacità, autonomie e libertà. Questo progetto mira a una inclusione sociale più ampia, realizzandosi attraverso l’azione educativa in vari contesti: a domicilio, in azienda attraverso tirocini supportati, nel tessuto sociale della città con riferimento al “La Luna”, e nel tempo libero, promuovendo la partecipazione a gruppi sportivi e ricreativi. È un esempio concreto di come la personalizzazione dell’intervento possa fare la differenza nella vita delle persone. Poi c’è “Un’estate speciale” che rappresenta la nostra risposta alle esigenze estive di ragazzi con disturbo dello spettro autistico, offrendo un centro estivo specializzato che va oltre il semplice concetto di accudimento per proporre esperienze socializzanti altamente specializzate, contribuendo così all’incremento delle competenze personali e al benessere dei giovani.

A questo si aggiunge il capitolo sul Potenziamento dell’assistente sociale per l’autismo, che è un tassello fondamentale per stare al fianco delle persone che ne necessitano affinché sia garantita loro la giusta accoglienza e ascolto, da cui promuovere azioni specifiche e attivare sinergie essenziali tra i punti di accesso ai servizi sociali e sanitari. È un impegno verso il potenziamento e l’implementazione di una rete più forte e coesa per supportare le persone con autismo e le loro famiglie. Infine, Spazio Meraki mira a supportare i ragazzi tra i 16 e i 20 anni con ASD nella delicata transizione verso l’età adulta. Riconoscendo le criticità di questo passaggio, il progetto si propone di accompagnare i giovani e le loro famiglie, promuovendo l’autodeterminazione e facilitando l’inserimento lavorativo.

Questa iniziativa è il risultato di una riflessione condivisa tra servizi sociali, sanitari e il terzo settore, ed è un chiaro esempio dell’importanza del lavoro di squadra nel rispondere ai bisogni complessi di questi giovani. Ogni progetto che abbiamo avviato e sostenuto è una testimonianza del nostro impegno come amministrazione e come territorio in collaborazione con Ausl, non solo verso le persone con disturbi dello spettro autistico ma verso l’intera comunità, per costruire un ambiente sempre più inclusivo e accogliente. È un percorso che richiede dedizione, sensibilità e una visione lungimirante, qualità che mi impegno a portare avanti nel mio ruolo, con la speranza di contribuire a una società dove ogni individuo possa trovare il proprio spazio e modo di esprimersi al meglio.

Un ultimo pensiero, ma ritengo sia il più importante: ogni diversità, limite o fragilità possono diventare un peso insopportabile per la persona, per la famiglia e per la società, oppure possono diventare una risorsa, uno sguardo nuovo sui nostri schemi e sulla nostra scala di valori. Un traguardo che è possibile raggiungere solo se si lavora assieme con una visione unica:  l’amministrazione in tutte le sue parti, il terzo settore, il mondo della scuola, delle imprese, l’azienda sanitaria e la città tutta, cosicché ciascuno possano mettere al servizio di questa causa le proprie competenze, idee, strumenti, energie”.

A Rimini la Galleria del Centro commerciale Le Befane si tingerà per l’occasione di blu.

Tutti i visitatori de Le Befane saranno invitati poi durante il pomeriggio del 2 aprile, dalle 15.00 alle 19.00, a lasciare l’impronta della propria mano su un pannello allestito in piazza Unieuro: per ogni mano ‘blu’ lasciata su di esso, con un inchiostro lavabile e atossico, il Centro commerciale donerà 1 Euro all’Associazione Rimini Autismo. Il pannello – grande due metri per tre metri – resterà poi in esposizione in piazza Unieuro anche nei giorni seguenti.

La giornata sarà caratterizzata anche da due momenti laboratoriali dedicati ai più piccoli.
Di mattina, dalle 10.00 alle 12.00, spazio alle sette note con il laboratorio musicale realizzato in collaborazione con l’Associazione Giocamusica.
Nel pomeriggio invece dalle 16.00 alle 19.00 in collaborazione con l’Istituto Alberghiero S.P.Malatesta di Rimini ci sarà un laboratorio di pasta fresca.