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dopo un stagione in grigio

Croatti (5 Stelle). Turismo in crisi, ma il Governo che fa?

In foto: la discussa campagna Open to Meraviglia
la discussa campagna Open to Meraviglia
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 25 set 2023 18:25 ~ ultimo agg. 19:03
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Il senatore del Movimento 5 Stelle Marco Croatti, alla luce delle ombre nel bilancio turistico dell’estate 2023, si chiede quali strade stia perseguendo il governo a fronte dei tanti interventi che servirebbero per rilanciare il turismo nazionale.

“Tempo di bilanci per l’estate 2023 e per il turismo italiano alle prese con una difficile risalita dopo le conseguenze della pandemia e quelle del conflitto ucraino. Purtroppo i flussi turistici, nonostante le previsioni, sono ancora lontani dai livelli pre-covid del 2019. Il calo dei primi sette mesi dell’anno indicano – 5,9% di arrivi e – 5,6% nelle presenze. Luglio 2023 è in calo addirittura anche rispetto alla stagione 2022. A soffrire maggiormente sono le destinazioni balneari con flessioni superiori al 20%”.

“Nel Paese si sta discutendo delle contingenze legate al caro vita che hanno frenato drasticamente la domanda interna e dell’erosione del potere d’acquisto delle famiglie italiane che ha portato alla riduzione della durata del soggiorno e ad una contrazione della spesa. Ma ci sono
anche criticità strutturali del comparto su cui è necessario intervenire in modo tempestivo affinché la nostra offerta turistica non perda competitività rispetto ad altre destinazioni internazionali. Il nostro sistema, a partire dal mondo horeca, necessita di investimenti consistenti in innovazione, in digitalizzazione e in sostenibilità per alzare il livello qualitativo dei servizi e rispondere in modo efficace alle sfide che attendono i nostri imprenditori turistici. Ma quale impresa in questo momento è in grado di affrontare tali investimenti dopo anni estremamente complicati e con un costo del denaro che, per le scelte della commissione europea, è ai massimi da quando esiste l’euro? Senza innovazione il rischio è quello di ampliare un gap competitivo rispetto ai nostri concorrenti che sarà difficile colmare; molte imprese turistiche si troveranno fuori mercato ed il turismo italiano, che tutti definiscono come il nostro oro e il nostro motore, rimarrà schiacciato dalle sue fragilità. Quale futuro allora vogliamo costruire? Con quali strumenti e quali risorse?”.

Poi un attacco diretto al governo Meloni “che in ambito turistico si è distinto solo per aver fatto ridere il mondo con la famigerata campagna Open To Meraviglia, ha il dovere di ascoltare tutti gli stakeholders legati al turismo, dagli imprenditori agli enti locali, ed elaborare strategie efficaci e condivise per affrontare questa fase decisiva per il futuro del comparto. Il tempo delle chiacchiere e degli slogan è finito,
ora servono fatti, servono capacità e competenze che gli italiani non hanno ancora visto in un anno di governo”.