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A Fuori dall'Aula

Quale sanità ci aspetta? Le voci degli addetti ai lavori

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 20 apr 2023 10:39 ~ ultimo agg. 15:18
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“Sanità, i conti non tornano”. Questo il titolo della puntata della trasmissione Fuori dall’Aula andata in onda mercoledì su Icaro TV (canale 18). Un approfondimento dedicato alla situazione di un settore fondamentale per i cittadini ma alle prese con un problema di risorse che preoccupa nel presente ma anche in prospettiva futura.

Nella trasmissione sono state proposte le riflessioni di Marco Mosti, direttore operativo Fondazione Gimbe, Ester Pasetti, segretaria Anaao Assomed Emilia Romagna e Mirca Renzetti, pres. Confcooperative Federsolidarietà Romagna.

Fuori dall’Aula. Sanità, i conti non tornano

Nel pieno di una situazione non semplice per la sanità, esplode anche la battaglia politica. Il centro sinistra accusa il Governo di tagliare sulla sanità pubblica. Per contro il centro destra punta il dito su chi ha governato negli ultimi anni affossando il sistema sanitario. A scatenare la polemica il Def, Documento di Finanza Pubblica, che alla voce relativa alla spesa sanitaria vede incrementare la cifra a livello assoluto ma diminuire di anno in anno la sua percentuale sul PIL che passerà dal 6,9% del 2022 al 6,7 del 2023 fino al 6,2 del 2026. Ben al di sotto di Paesi come Germania, Francia e Regno Unito ma anche un dato inferiore a quello pre-covid, l’evento che sarebbe invece dovuto essere lo spartiacque per tornare ad investire proprio sulla sanità pubblica. A complicare la situazione restano gli strascichi della pandemia sui costi e l’impennata delle bollette energetiche e dell’inflazione. Lo sa bene anche l’Emilia Romagna che nel 2021 ha speso 792,7 milioni per la gestione del covid (tra ricoveri, vaccinazioni e tamponi) e se ne è visti restituire dallo Stato 356 con un gap di oltre 436 milioni. Per non parlare del caro energia con la Regione che ha speso lo scorso anno 188,2 milioni e ne ha presi poco meno di 121. A prescindere dalle responsabilità, visto che a succedersi sono stati almeno un paio di Governi, chiudere i bilanci per le Regioni diventa comunque complicato. L’assessore alla sanità Donini dell’Emilia Romagna ha cercato recentemente di tranquillizzare, spiegando che i conti della sanità 2022 chiudono in equilibrio nonostante un buco da 70 milioni. A ripianarlo è infatti lo stesso Ente. I timori riguardano però il 2023 visto che le stime che arrivano ufficiosamente dalle aziende sanitarie parlano di 400.000.000 di euro mancanti. E se è vero, come spiega Donini per scongiurare i timori di un commissariamento, che i bilanci 2023 andranno chiusi entro marzo 2024 è anche vero che la situazione resta incerta e preoccupante. Era stato lo stesso assessore a spiegarlo non più tardi di qualche settimana fa