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l'analisi Unioncamere

Edilizia. In Emilia Romagna la spinta dei bonus prosegue ma non per molto

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di Redazione   
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mer 18 gen 2023 11:44 ~ ultimo agg. 11:50
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Grazie ai piani di investimento pubblico e alle misure di incentivazione adottate dal governo a sostegno del settore, della sicurezza sismica e della sostenibilità ambientale, in Emilia-Romagna nel consuntivo 2022 si prevede una notevole crescita del valore aggiunto reale delle costruzioni (+13,8%) che trainerà la spinta complessiva, anche se con una dinamica inferiore. Ma, avvisa Unioncamere, la tendenza positiva “subirà un forte rallentamento nel 2023 (+1,4%), con lo scadere delle misure adottate a sostegno del settore e il rallentamento del complesso dell’attività“. Il 2022 dovrebbe chiudere comunque con valore aggiunto delle costruzioni superiore del 28,8% a quello del 2019.

Lo scenario accompagna i dati del settore delle costruzioni in Emilia-Romagna relativi alla “positiva dinamica” nel terzo trimestre dell’anno scorso, sotto la spinta dei “bonus”, nonostante limiti di offerta (disponibilità di imprese, lavoratori e materiali), e gli incrementi dei listini. Secondo l’indagine realizzata da Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna relativa al terzo trimestre 2022, la fase di recupero ha portato a un ulteriore buon incremento del volume d’affari a prezzi correnti rispetto allo stesso periodo del 2021 (+5,5%), nonostante un leggero rallentamento del ritmo della crescita, che risulta comunque significativo. Il volume d’affari ha ulteriormente distanziato il livello di attività dello stesso periodo del 2019 rispetto al quale risulta superiore dell’8,9%.

“La crescita trimestrale delle costruzioni continua a mostrare una non chiara correlazione tra dimensione d’impresa e andamento del volume d’affari sulla quale interferiscono le caratteristiche dei bonus indirizzati a favore del settore”. dice Unioncamere. Le numerose piccole imprese, da uno a nove dipendenti, che avevano invertito la precedente tendenza negativa solo nel secondo trimestre 2021, sono riuscite a realizzare un incremento del volume d’affari solo dell’1%. Il recupero del livello di attività è stato invece notevole per le medie imprese, 10-49 dipendenti (+10,7%), “forse per una maggiore capacità di fare fronte prontamente alla domanda connessa ai bonus”. La crescita per le grandi imprese, da 50 a 500 dipendenti, è risultata buona, ma più contenuta (+5%). A fine settembre 2022 la consistenza delle imprese attive nelle costruzioni era di 66.994 unità, con una decelerazione della crescita tendenziale (+535 imprese, +0,8%). A differenza di quanto avvenuto nel recente passato, l’andamento della consistenza delle imprese attive nelle costruzioni regionali è risultato meno dinamico di quello a livello nazionale (+2,2%). In termini assoluti, la crescita è stata più consistente per le imprese di costruzioni specializzate (+323, +0,7%), quelle più attive nelle ristrutturazioni e nei piccoli interventi, ma è stata più rapida per chi opera nella costruzione di edifici (+1,3%, +211 unità). Sono cresciute le società di capitali (+7,6%, +1.146 unità), mentre è venuto meno il contributo delle ditte individuali (-401, -0,9%). Effetto negativo per le società di persone (-3,2%, -200 unità) e flessione (-1,0%) della consistenza della compagine dei consorzi e delle cooperative, seppure più contenuta.