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'Senza rispetto non c'è gara'

Violenza sulle donne, numeri allarmanti in Emilia Romagna. I dati dei centri

In foto: la conferenza stampa
la conferenza stampa
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 21 nov 2022 21:25 ~ ultimo agg. 21:39
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“Senza rispetto non c’è gara. Nella vita, oltre che nello sport”. È il messaggio anti-violenza contro le donne che Marco Belinelli e Andrea Dovizioso, campioni emiliano-romagnoli di basket e motociclismo, rivolgono attraverso gli spot radio trasmessi dai network regionali dal 21 al 27 novembre, e per una settimana a metà gennaio. Dagli schermi delle emittenti, oltre che da Lepida Tv, il capitano della Virtus e il campione del mondo classe 125 ricorderanno che lo “sport è fatto di passione, controllo e condivisione, mai di violenza“. Sono gli stessi messaggi che faranno da filo conduttore delle clip per la campagna social al via oggi (diffusa tra podcast, inserzioni nei quotidiani, banner sulle testate online e affissioni stradali, fino a una vetrofania che da oggi decora le porte della sede della Regione): l’occasione è il 25 novembre, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne delle Nazioni Unite.

L’emergenza, del resto, non si spegne mai.  Secondo i dati elaborati dall’osservatorio regionale, sono 4.934 le donne che nel 2021 hanno contattato un Centro antiviolenza: oltre 300 in più rispetto alle 4.614 del 2020. Mentre sono 1.667 le chiamate al numero 1522, del Dipartimento nazionale per le pari opportunità (1.606 nel 2020), di cui 994 da parte di donne vittime di violenza o stalking (913 nel 2020). In crescita anche le donne ospiti di Case rifugio, in prevalenza straniere (320 nel 2021 contro le 301 dell’anno precedente), e quelle accolte in un Centro antiviolenza: 2.646 (2.335 nel 2020). Una prima anticipazione sul 2022, limitata tuttavia a 16 Centri, rivela che tra gennaio e maggio hanno preso contatto con un Centro 1.749 donne, mentre le chiamate al 1522 sono state tra gennaio e marzo 370, di cui 191 da vittime di violenza o stalking.

“Siamo di fronte- rimarca l’assessora regionale alle Pari opportunità Barbara Lori– a una vera e propria escalation della violenza, che sconfina sempre più spesso nella piaga dei femminicidi. E tanto più grave perché avviene quasi sempre in ambito famigliare. La tragedia di Saman, di Alice e di tutte le altre ci addolora, ma non solo”. Condivide e rilancia Emma Petitti, presidente dell’Assemblea legislativa della Regione, che annuncia una nuova mostra ad hoc e aggiunge sempre riferita all’attualità: “Anche quanto sta accadendo in Iran ci obbliga a una profonda riflessione. Per questo abbiamo deciso di allestire in Assemblea legislativa una mostra dedicata ai volti delle donne iraniane per dare voce alla loro protesta e richiamare l’attenzione sui diritti umani negati. ‘Come l’acqua’- annuncia Petitti- è il titolo dell’esposizione che verrà inaugurata mercoledì 23”.

Come emerso in conferenza oggi anche con Cristina Magnani, presidente del coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’Emilia-Romagna, e Loretta Michelini, presidente di MondoDonna onlus, il bando regionale contro la violenza di genere, uscito il 4 novembre con domande fino al 2 dicembre, mette a disposizione di enti locali e onlus 2,5 milioni nel biennio 2023-2024, soprattutto sulla prevenzione. È uno stanziamento in crescita rispetto ai 2,1 milioni del bando precedente, che ha sostenuto 83 progetti (7 in provincia di Piacenza per 106.420 euro; 4 in provincia di Parma per 164.280 euro; 9 in quella di Reggio Emilia per 246.780 mila euro; 13 in quella di Modena per 251.621 euro. Nell’area metropolitana di Bologna i progetti finanziati sono stati 28 per 830.004 euro; nel ferrarese 3 per 80.120 euro; nel ravennate 5 per 125.465; nel forlivese-cesenate 9 per 210.492; nel riminese 5 per 68.816 euro). Tra le misure c’è il Reddito di libertà, mirato a sostenere l’autonomia economica delle donne vittime di violenza grazie a un assegno mensile fino a 400 euro, per un massimo di un anno.