La poesia popolare di Pietro Rossi nel libro postumo di Grazia Bravetti

Domenica 4 dicembre alle 17 e 30 al Teatro Giustiniano Villa di San Clemente si terrà la presentazione del libro postumo di Grazia Bravetti Magnoni “Pietro Rossi, contadino e poeta” pubblicato da AIEP Editore San Marino. La figura di Rossi verrà messa a confronto proprio con quella di Giustiniano Villa. Due visioni del mondo diverse le loro: il primo affida alla speranza e alla fede la possibilità di conquistare la felicità, il secondo trova il proprio equilibrio sul valore dell’onestà. Una visione fideistica ed una laica, ma entrambe capaci di attraversare il tempo facendo leva sulla forza della poesia popolare che, con profondità critica, è capace di scuotere le coscienze.
“Che gran follia si è dunque, o cara gente!/ Per chi spera di star in questo mondo/ senza disturbo alcun e allegramente/ con un vivere lieto e ognor giocondo./ Ma ci serva ad ognun per buon avviso/ non in Paderna, ma in Cielo è il Paradiso”, scrive Pietro Rossi. “Me a so ned a S.Clement/ t’un castel che anticament/ E fu fat di Malatesta,/ a discend da zenta onesta/ sin ma det una busia,/ a riteng però clan sia/ perché i mi i na mes insein/ né pusion e né quatrein/ che sa fem la riflession/ i più svelt e i più birbon/ chin temeva del demonie/ ia lassè un bon patrimonie” scrive invece Giustinino Villa.
Pietro Rossi da San Marino e Giustiniano Villa da San Clemente vivono del resto due epoche distanti mezzo secolo l’una dall’altra, con inclinazioni politiche a volte non compatibili, ma ognuno partendo dalla propria condizione: ciabattino il primo, agricoltore il secondo, hanno la capacità di sezionare le relazioni sociali, mettendole a nudo. Pietro andava nei boschi a raccogliere legna, che poi caricava sul basto di un asinello per venderla nei paesi. Per sentire meno la fatica, si metteva a suonare il “ciuffolo” o la “piva”. Poi, d’inverno, cessati i duri lavori nei campi, “Sol ai libri prestavo l’attenzione / Ed invece d’andar al ballo, al gioco e in Osteria / io leggeva il mio Bertoldo accant’ al foco”. Bertoldo, personaggio cinquecentesco, cantastorie, contadino rozzo ma intelligente, proprio come sarà, poi, Ceccone, il personaggio creato dal Rossi. Anche Villa portava le sue zirudelle in giro per la Romagna, dai mercati alle fiere, dove approfittava per narrare in versi la vita politica della Romagna, la lotta dei contadini e la vita sociale.
Grazia Bravetti – cittadina onoraria di San Clemente – era stata tra coloro che avevano indagato l’opera di Giustiniano Villa, ma l’unica ad aver realizzato un testo su Pietro Rossi, riordinandone il materiale e sottoponendolo ad una revisione critica e collocandolo tra i letterati del tardo romanticismo, che mai però trascendono sui temi e nei registri della scapigliatura.
Le due figure verranno messe a confronto il 4 dicembre al Teatro Giustiniano Villa di San Clemente nel corso dell’incontro intitolato: “Pietro Rossi e Giustiniano Villa, la forza della poesia popolare tra San Marino e la Valconca”. Interverranno: Mirna Cecchini (Sindaca di San Clemente), Stefania Tordi (Assessora alla Cultura del Comune di San Clemente), Giuseppe Maria Morganti (Aiep Editore), Prof. Piero Meldini (Scrittore, storico e ricercatore), Prof.ssa Valentina Rossi (Insegnante di Lettere, storica e ricercatrice), Francesca e Filippo Magnoni (figli della professoressa Grazia Bravetti Magnoni), Claudio Casadei (Coordinatore e curatore del Premio di Poesia e Zirudela Romagnola “Giustiniano Villa” di San Clemente). Modererà l’incontro Marco Valeriani (Giornalista). Al termine della presentazione si potrà assistere a un omaggio musicale a cura di Francesca Magnoni.
L’incontro si concluderà con la degustazione di vini e prodotti locali.
L’appuntamento è a ingresso libero.
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