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I rischi dei rincari

Vagnini (Confeserc.): troppe spese, la stagione si accorcia e si riapre ad aprile

In foto: Fabrizio Vagnini Presidente Confesercenti
Fabrizio Vagnini Presidente Confesercenti
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 23 set 2022 13:14
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Il caro-energia prosciuga la liquidità delle imprese. Alle tariffe attuali, la spesa che le attività del commercio e del turismo si troveranno a dover sostenere è pari a 15 miliardi di euro nel 2022. Nel 2019, con lo stesso livello di consumi, la bolletta energetica per i due comparti era di ‘soli’ 1,7 miliardi. E’ quanto emerge nelle stime rese note da Confesercenti. Il drenaggio di risorse dovuto all’aumento dei costi energetici è già riscontrabile nel rallentamento dei nuovi depositi bancari. Nel periodo gennaio-luglio 2022 l’aumento dei depositi delle imprese si è fermato a +1,7%, rispetto al +6,8% dell’anno precedente. E a soffrire non sono solo le imprese: anche per le famiglie l’incremento dei depositi nello stesso periodo si è fermato a +1,2%, meno della metà del +2,5% segnato tra gennaio e luglio 2021. Si stanno quindi erodendo le disponibilità extra accumulate dai consumatori durante il covid e la riduzione di potere d’acquisto si tradurrà in una brusca frenata dei consumi. Sempre secondo Confesercenti, con gli attuali livelli di inflazione la spesa delle famiglie diminuirebbe di 2,5 miliardi già nel prossimo trimestre invernale. A fine 2023, continuerebbero a mancare 28,6 miliardi rispetto ai livelli di spesa pre-pandemia con un saldo indietro ai consumi del 2016.

Il peso dei costi energetici sta riducendo il budget delle famiglie e colorando di rosso i bilanci di tantissime imprese”, spiega il presidente di Confesercenti Rimini, Fabrizio Vagnini. “Le attività cercano di trovare soluzioni per risparmiare energia ed abbattere i costi, ma c’è anche chi già teme di non potercela fare, essendo impossibile ribaltare sui prezzi finali di beni e servizi gli aumenti spropositati delle bollette energetiche. Con l’approssimarsi dell’autunno, in mancanza di interventi strutturali, le prospettive per molti comparti economici sono decisamente preoccupanti. E, nonostante il bel tempo, la stagione turistica, anziché allungarsi, rischia di accorciarsi: tante imprese della ricettività sono pronte ad entrare in stand-by con la prospettiva di riaprire il prossimo aprile”. “Il caro energia – prosegue Vagnini – è un propellente per un effetto domino che travolge famiglie, imprese, occupazione, consumi e rischia di trascinare il paese e la sua economia verso la prospettiva drammatica di una possibile recessione. Se si considera anche l’emergenza covid, tre anni con la bombola di ossigeno non possiamo permetterceli: la priorità del nuovo governo sia istituire un tetto agli aumenti delle tariffe di gas e luce, come quello annunciato per esempio nel Regno Unito”.

 

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