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la difesa: errore della banca

Indebita percezione di aiuti covid. Per un imprenditore denuncia e sequestro

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di Lamberto Abbati   
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sab 24 set 2022 09:27 ~ ultimo agg. 25 set 10:06
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Quando nel 2020 l’Italia entrò in lockdown a causa del dilagare della pandemia, furono molte le aziende costrette a fermarsi. Tra queste, però, non rientravano le società di recupero crediti, autorizzate dallo Stato a proseguire la loro attività. Ebbene, l’amministratore di una società con sede a Rimini avrebbe – secondo l’indagine condotta dalle fiamme gialle – appositamente dichiarato di aver sospeso l’attività a causa della pandemia allo scopo di percepire gli appositi finanziamenti statali a sostegno delle piccole e medie imprese. Una somma ingente, quella concessa dal Fondo di Garanzia gestito da Mediocredito centrale, pari a circa 3 milioni di euro.

L’accusa nei confronti di un 38enne di origine pugliese, amministratore unico della società di recupero crediti con sede a Rimini, è di indebita percezione di erogazioni pubbliche. Per lui nei giorni scorsi è scattata la denuncia a piede libero. Sono stati i finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria, attraverso un’attività certosina di filtraggio e ricerca, a scovare nell’elenco dei soggetti percettori chi aveva operato in maniera illecita. Dalla successiva analisi dei conti correnti societari è stato possibile individuare la somma “incriminata” e ottenere dal gip del tribunale di Rimini un provvedimento di sequestro pari a 3 milioni, eseguito ieri dalle fiamme gialle.

“Si è trattato di un grosso equivoco – spiega l’avvocato Giovanni Orciani, che difende l’amministratore della società insieme al collega Simone Angeli Mattei -. Il finanziamento statale fu richiesto non per sospensione dell’attività, ma per necessità di maggiore liquidità. La banca, però, nel trasmettere il modulo all’ente ha sbagliato a barrare la casella e oggi ci ritroviamo con 3 milioni sequestrati. Nessuna percezione indebita da parte del nostro cliente, solo un errore materiale“.