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verso il 25 settembre

Confagricoltura "interroga" i candidati. Le risposte di Unione Popolare

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
dom 4 set 2022 12:48
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Unione Popolare della Provincia di Rimini, che candida per il territorio Oreste Godi, Marta Lovato, Guido Mascioli, risponde alle domande che Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini ha sottoposto ai candidati locali. Diversi i punti a sostegno del settore agricolo nel programma premettono che poi entrano nel merito delle questioni che stanno creando enormi problemi al settore: siccità, caro energia, manodopera, legge sulla caccia

Le risposte:

Premettiamo che l’ottavo capitolo del nostro programma titola proprio “Proteggere l’ambiente e sostenere l’agricoltura”, tema che riteniamo essenziale per l’economia e il benessere del nostro Paese. Alcuni punti salienti che proponiamo sono: – Riforma agroecologica della PAC, tagliando i sussidi agli allevamenti intensivi e sostenendo aziende agricole che producono con metodi ecologici e a tutela della biodiversità. – Aggiornamento e attuazione immediata del PAN, che prevede il divieto di utilizzo di pesticidi tossici, divieto di produzione e utilizzo di glifosato e altri fitosanitari nocivi per le api e gli altri impollinatori. – Fondo pubblico di sostegno per aziende cooperative sociali e comunità che passano all’agricoltura biologica e che promuovono pratiche agricole ecosostenibili.

 

  1. La siccità che ha caratterizzato l’estate ci lascia una doppia eredità da gestire. Da una parte i danni subiti dalle aziende agricole, dall’altra l’ennesima conferma che le infrastrutture idriche sono insufficienti. Come pensate di intervenire? Quali risorse pensate di mettere in campo? E più in generale come affrontereste la gestione del rischio in agricoltura davanti ad eventi climatici estremi sempre più frequenti?

Il cambiamento climatico è una drammatica realtà nonostante ancora oggi diverse forze politiche continuino a negarlo. Alla luce di ciò è necessario predisporre un piano che permetta di affrontare la realtà di una risorsa sempre più scarsa come quella idrica. Non è più tollerabile avere una rete idrica che disperda la metà dell’acqua che trasporta, intendiamo attuare un piano nazionale straordinario per la sua ristrutturazione della rete idrica. È inoltre necessario prevedere una rete di invasi per la raccolta dell’acqua da dedicare all’ agricoltura ed alla zootecnia.

Altra proposta della nostra lista è un piano straordinario per la rinaturazione delle sponde fluviali e in generale degli ecosistemi fluviali per ristabilire gli ecosistemi di acqua dolce e le funzioni naturali dei fiumi. Capiamo che tali misure non sono immediate ma è necessario iniziare ad invertire la rotta.

 

  1. Caro energia, una emergenza per tutto il sistema economico. Ma ci sono filiere agricole letteralmente in ginocchio, come la zootecnia che sul territorio esprime livelli di eccellenza. Sono filiere che, se si fermano, difficilmente ripartiranno: un grave danno economico ma anche una minaccia alla sicurezza alimentare del Paese. Come disinnescare questo fenomeno? Rivedreste la norma sugli extraprofitti?

 

Come Unione Popolare pensiamo la migliore protesta contro il caro bollette sia quella di chiedere a gran voce di tornare a parlare di pace: i grandi speculatori utilizzano la guerra in Ucraina per drogare i prezzi ed ottenere enormi ed immotivati profitti. Dobbiamo impedire che i sacrifici della popolazione si trasformino nei dividendi per pochi. Il nostro programma prevede un tetto duraturo al prezzo del gas, sul modello di Spagna e Portogallo; oltre che tassazione degli extraprofitti delle aziende energetiche dall’attuale 10% al 90% per finanziare aiuti a famiglie e imprese, anche del settore primario. Infine riteniamo necessario un Piano di investimenti straordinario nelle energie rinnovabili (almeno 10 GW di nuove installazioni l’anno), distribuite sull’intero territorio nazionale, con impianti fotovoltaici preferibilmente in aree già artificializzate ed eolici preferibilmente off-shore per limitare la dipendenza energetica del paese.

 

  1. Lavoro. La scarsità di manodopera disponibile continua ad essere un grave problema per le aziende agricole. Come riportare i lavoratori nei campi e nelle stalle? Siete favorevoli a una reintroduzione dei voucher in agricoltura? Continuerete a finanziare il reddito di cittadinanza?

 

I voucher non danno tutele, permettono abusi e contribuiscono a estendere la “zona grigia” e il rischio di fenomeni di caporalato. I contratti, nazionale e provinciale di categoria, garantiscono le flessibilità richieste dai datori di lavoro e pongono contemporaneamente un argine alla precarietà insita nella natura stessa del lavoro stagionale. Le modalità di assunzione si rivolgono già allo studente, alla casalinga, al disoccupato, al lavoratore part-time e addirittura al pensionato e garantiscono quelle normali tutele, riconosciute alla maggior parte dei lavoratori e delle lavoratrici dipendenti, conquistate in agricoltura in anni di lotte sindacali: dal riconoscimento della malattia, dell’infortunio, della disoccupazione agricola e degli assegni per il nucleo familiare al versamento dei contributi validi per la pensione, il tutto in base ai giorni lavorati. Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza intendiamo mantenerlo e migliorarlo, portandolo da 780 a 1000 euro al mese; innalzando la soglia di accesso ISEE da 9360 a 12.000 euro. Intendiamo allo stesso tempo aumentare i controlli per verificare che vi acceda chi ne ha realmente diritto, nonché migliorare i canali di accesso al mondo del lavoro.

 

  1. Come intendete portare avanti la revisione della Legge 152 in tema di caccia, alla luce dei danni ormai incalcolabili all’agricoltura, e non solo, derivanti da caprioli, cervi, daini, storni e soprattutto cinghiali? Questo visto anche il pericolo sempre crescente di PSA sul nostro territorio che metterebbe in ginocchio non solo gli allevamenti ma anche tutta l’industria di trasformazione.

 

Fermo restando che intendiamo tutelare il benessere animale e supportare le associazioni animaliste, capiamo il problema dei danni causati dalla fauna selvatica e saremmo disponibili ad aprire dei tavoli aperti di discussione, anche insieme alle associazioni animaliste, per capire quale potrebbe essere la soluzione migliore per tutelare l’agricoltura senza riaprire il campo a una caccia dissennata.