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maltrattamenti e violenza

Abusa della figlia 12enne, per il perito la ragazzina è incapace di testimoniare

In foto: l'aula del Collegio del tribunale di Rimini (repertorio)
l'aula del Collegio del tribunale di Rimini (repertorio)
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 22 set 2022 17:43 ~ ultimo agg. 23 set 11:03
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Dodici anni di abusi e maltrattamenti. Un lasso di tempo interminabile, se fosse confermato all’esito del processo, quello che hanno vissuto una mamma e i due figli, ancora minorenni. Sul banco degli imputati del tribunale di Rimini, in composizione collegiale, siede il marito della donna nonché padre dei due ragazzi, che deve rispondere di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale aggravata.

Ad accusare il marito, incensurato, è stata proprio la moglie, che un anno fa – era il settembre del 2021 – si era recata in una caserma del Riminese, dove la famiglia si era trasferita da un’altra regione, per mettere nero su bianco anni di presunti abusi sessuali nei confronti suoi e della figlia 12enne, di botte, umiliazioni e prevaricazioni. Dal lontano 2009, quando ancora la famiglia non viveva nel Riminese, al novembre del 2021, l’uomo avrebbe costretto la moglie e i due figli a vivere in un clima di costante terrore. Neppure il trasferimento in Riviera aveva cambiato le cose, anzi. Quel marito-padrone, secondo l’accusa, avrebbe reiterato i comportamenti vessatori anche nei confronti dei figli, oggetto di insulti e umiliazioni pesanti come macigni, al punto da spingere il maschio, allora 15enne, a tentare il suicidio in casa legandosi una corda al collo e poi alla cappa della cucina.

Da quanto emerso nel corso dell’inchiesta dei carabinieri, coordinati dalla Procura di Rimini, grazie all’aiuto di personale specializzato e del servizio di psicologia, moglie e figlia dodicenne sarebbero state entrambe vittime di abusi sessuali. La prima costretta a rapporti contro la propria volontà mentre la minore palpeggiata nelle parti intime e poi insultata e picchiata per essersi opposta. Questa mattina, però, in aula il perito incaricato dal giudice ha ritenuto un po’ a sorpresa la minorenne incapace di testimoniare. L’uomo, tuttora agli arresti domiciliari ma presente al processo insieme al suo difensore, l’avvocato Giuseppe Cincioni del Foro di Roma, ha sempre respinto con forza ogni addebito. La moglie, che invece continua a sostenere le pesanti accuse, si è costituita parte civile attraverso l’avvocato Veronica Magnani. La prossima udienza è stata fissata il 18 dicembre.