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da vittima a imputata

Per difendersi dalle percosse del compagno lo accoltella, assolta 32enne

In foto: L'ingresso dell'aula Falcone Borsellino
L'ingresso dell'aula Falcone Borsellino
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 9 giu 2022 18:18 ~ ultimo agg. 10 giu 13:13
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Si trovava a processo per lesioni aggravate nei confronti dell’ex compagno, accoltellato al braccio nel febbraio del 2019 per sfuggire alle sue percosse. Giovedì pomeriggio l’imputata, una riminese di 33 anni, difesa dall’avvocato Francesca Romana Dotti, ha potuto finalmente tirare un sospiro di sollievo quando il giudice ha letto la sentenza: “Assolta perché il fatto non costituisce reato”

Il suo ex fidanzato, un albanese di 32 anni, irregolare sul territorio e ora detenuto nel suo Paese per altri reati, aveva problemi di droga che spesso lo portavano ad essere aggressivo e manesco. La donna, vittima di maltrattamenti reiterati, si era decisa a lasciarlo, non prima però di averlo denunciato alla polizia. Il questore di Rimini aveva emesso nei confronti dell’albanese un provvedimento di ammonimento, successivamente ritirato dalla 33enne che lo aveva perdonato dandogli una seconda possibilità.

La mattina del 19 febbraio di tre anni fa, però, dopo l’ennesima lite domestica, l’uomo afferra una pesante scultura in gesso con la quale cerca di colpire la riminese. Che per difendersi impugna un coltello da cucina e sferra quattro fendenti all’indirizzo del compagno, uno dei quali va a segno. Il 32enne albanese riporta una profonda ferita da arma da taglio al braccio, ma rifiuta di essere accompagnato in pronto soccorso. La riminese si allontana da casa sotto choc, ma al suo ritorno lui è ancora lì ad attenderla. La colpisce con un pugno dietro l’orecchio, lei cade, si rialza e scappa una seconda volta. Va al pronto soccorso per farsi refertare, poi una volta dimessa fa di nuovo ritorno a casa. Quando si accorge che il suo compagno è ancora lì, si chiude in auto e chiama i carabinieri della Stazione di Viserba.

La 33enne, tremante e impaurita, racconta ai militari quanto era accaduto. Ammette di aver ferito al braccio il fidanzato, ma solo per difendersi. Alla fine, però, viene denunciata per lesioni aggravate. Lei, che era stata vittima di percosse e varie aggressioni fisiche, quella mattina come in passato, si ritrova ad affrontare un processo.

Processo che questa mattina l’ha vista assolta, come peraltro aveva richiesto lo stesso pm, che valutando il quadro indiziario a carico della 33enne aveva propeso per la legittima difesa.