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Report Ausl Romagna. In risalita di contagi e ricoveri, calano i decessi

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 23 mar 2022 16:07 ~ ultimo agg. 24 mar 07:39
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Anche i dati del report dell’Ausl Romagna sulla settimana 14-20 marzo confermano una situazione, per quanto non allarmante, ancora complessa.

Questa settimana sono stati eseguiti 26.484 tamponi molecolari e antigenici registrando 6.336 nuovi casi positivi (23.9%).
Dopo sei settimane di calo, per la seconda settimana consecutiva si registra un aumento dei nuovi casi sia in termini assoluti (+
1732) che percentuali. In provincia di Rimini i nuovi casi sono stati 1.699 rispetto ai 1.222 della settimana precedente, i casi attivi sono risaliti da 1.578 a 2.179.

In crescita il tasso d’incidenza totale dei nuovi casi negli ultimi sette giorni/100.000 abitanti in tutti i
distretti dell’ AUSL della Romagna. Quello di Rimini sale da 375 a 495, quello di Riccione da 315 a 485. Il numero più alto nel distretto di Cesena-Valle del Savio, 601.
Si registra un tasso di occupazione di posti letto da parte di pazienti affetti da COVID in crescita rispetto alla scorsa settimana ed
in totale sono ricoverati 161 pazienti (134 la settimana precedente); resta stazionario il numero di ricoverati in terapia intensiva, sei. In continua riduzione da cinque settimane anche il numero dei decessi.

In provincia di Rimini per la seconda settimana consecutiva non si registrano focolai in ambito sanitario, mentre le classi in quarantena sono in leggera risalita, da 13 a 15 (di cui dieci alle medie).

“I dati della settimana presa a riferimento – commenta Mattia Altini, Direttore Sanitario di Ausl Romagna – indicano un aumento del numero dei contagi, a conferma di una circolazione virale ancora molta alta. Tuttavia, all’andamento dei nuovi casi non corrisponde al momento stesso incremento dei ricoveri, in particolate nei reparti di terapia intensiva, grazie all’effetto vaccini che riduce nettamente i sintomi più gravi e preoccupanti della malattia. Questa risalita non deve allarmarci, deve piuttosto spingerci a prestare ancora molta attenzione ai nostri comportamenti.
C’è sicuramente una minor percezione del pericolo covid, ma la pandemia non è finita. Dobbiamo continuare tutti ad adottare le consuete misure di sicurezza, mentre chi si è immunizzato con due dosi deve proseguire con la terza perché il vaccino, soprattutto se a ciclo completato e con la terza dose ricevuta, protegge dal rischio di contrarre l’infezione in forma severa, con tutto ciò che ne consegue. Non è certo questo il momento di allentare la presa.”