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Appello a prudenza

Il boom del cyber crimine: a Rimini +28%. L'allarme della Camera di Commercio

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 14 mar 2022 13:07
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Cyber crimini in aumento in Romagna e in particolare in provincia di Rimini. A mettere in fila i numeri aggiornati al 2020 è la Camera di Commercio. A livello nazionale, la particolare situazione che ha caratterizzato l’anno in cui è esplosa la pandemia, ha trovato molte imprese e cittadini impreparati a gestire in sicurezza i propri dati online e ha fatto registrare in Italia un boom di delitti informatici del 17,2% a fronte in una generale diminuzione dei reati del 17,4%. Anche nelle province di Forlì-Cesena e Rimini si è osservato un aumento di cyber crimini: più accentuato della media italiana proprio nel riminese con un preoccupante +28,7% rispetto al +10,1% forlivese. In rapporto alla popolazione, i reati informatici (delitti, truffe e frodi) sono stati 452,2 ogni 100mila abitanti in provincia di Rimini (47esima in Italia) e 333,6 ogni 100.000 abitanti in provincia di Forlì (96°). La media nazionale è di 450,1.
Alla luce anche del recente allarme per attacchi informatici provenienti da Russia e Paesi orientali lanciato dall’Agenzia per la cyber sicurezza nazionale, Roberto Albonetti della Camera di Commercio invita anche le imprese a formarsi ed informarsi. “Sono diverse – spiega – le realtà del nostro territorio che già si occupano di questo tema, sia dal punto di vista della difesa da attacchi esterni, sia dal punto di vista della protezione interna, diventata ancora più urgente a seguito dell’emergenza sanitaria e dell’uso massiccio del lavoro a distanza, con una maggiore esposizione delle reti aziendali”.
Nel post-pandemia, la Cyber Security legata alla protezione dai pericoli di Internet dovrà seguire sempre di più la persona nel suo ecosistema, andando oltre ai classici “confini” della rete aziendale. In FlashStart il nostro sforzo è massimo per espandere la protezione dalle Aziende alle Scuole, dai laptop e smartphone in mobilità allo smart working, fino ad arrivare ai dispositivi IoT e al 5G” racconta Francesco Collini, fondatore e CEO di FlashStart Group che con la sua piattaforma in Cloud Flashstart opera in 145 paesi, offrendo un sistema di filtri di sicurezza per la navigazione on-line.

Il fattore di scala introdotto dagli attacchi digitali, ovvero la capacità di ridurre il costo per ogni singolo attacco, attira un numero sempre maggiore di criminali informatici. L’attuale scarsa capacità di difesa cibernetica, da parte di numerose organizzazioni, rende tali attacchi spesso di successo.” è la valutazione di Marco Ramilli, fondatore e CEO di Yoroi srl, start-up nata a Cesena che ha sviluppato uno Threat Intelligence Engine, basato su un indice esposizione delle imprese sulla base di tre variabili: il numero di servizi esposti, lo score delle vulnerabilità e l’indice di data leakage. “Credo che questi siano i principali motivi dei frequenti ed inesorabili incrementi di crimini informatici a cui siamo ormai abituati. Affidarsi a professionisti e dotarsi di un sistema di difesa digitale adattivo, basato su servizi e non su prodotti, credo che oggi sia un passo obbligatorio per ogni organizzazione che decide di investire nel futuro digitale. La cyber sicurezza non può essere rimedio, ma deve essere prevenzione dinamica”.