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Bilanci e proposte

Hera chiude il 2021 in crescita. Indino (Confcomm.): si riducano prezzi e aliquote

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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
ven 25 mar 2022 10:55
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Via libera dal CdA Hera ai risultati economici consolidati al 31 dicembre 2021 e alla Relazione sulla politica di remunerazione e sui compensi corrisposti, insieme al bilancio di sostenibilità. In crescita tutti gli indicatori: margine operativo lordo (MOL) a 1.223,9 milioni di euro (+9,0%); utile netto di pertinenza degli Azionisti a 333,5 milioni di euro (+10,2%); indebitamento finanziario netto a 3.261,3 milioni di euro, con debito netto/MOL in miglioramento a 2,66x. In crescita anche i dividendi previsti per i soci: la proposta è di 12  centesimi di euro per azione (+9%). “Anche nel 2021 – commenta il Presidente Esecutivo Tomaso Tommasi di Vignano – il nostro impegno nel perseguire la creazione di valore per l’azienda e per i nostri stakeholder, con uno sviluppo sostenibile, ci ha consentito di ottenere risultati positivi e mettere in campo azioni di sostegno per il tessuto economico in cui operiamo, a partire dai clienti. Continueremo a farlo nonostante lo scenario che rimane complesso e guardiamo al futuro puntando su due fattori che hanno sempre contraddistinto la nostra storia ventennale: concretezza e solidità. La nostra decisione di aumentare il dividendo a 12 centesimi per azione, in linea con quanto annunciato in sede di presentazione del nuovo Piano industriale, va in questa direzione e porterà benefici per i nostri azionisti, che potranno contare su maggiori entrate per affrontare la difficile congiuntura attuale. La prevenzione e gestione dei rischi, del resto, è una delle direttrici strategiche alla base del nostro stesso Piano e si traduce in un approccio di medio-lungo termine necessario per anticipare le azioni di mitigazione dei rischi a cui sono esposte le utility, affrontare le complessità e continuare a garantire qualità e continuità dei servizi.” “I positivi risultati conseguiti nel 2021 – aggiunge l’Amministratore Delegato Stefano Venierevidenziano un ulteriore rafforzamento della solidità patrimoniale e finanziaria dell’azienda, confermata anche dal rapporto debito netto/MOL a 2,66x, in miglioramento rispetto all’esercizio precedente. La positiva generazione di cassa ci ha consentito di effettuare maggiori investimenti, con ricadute positive per i territori in cui operiamo sia in termini di qualità del servizio sia di indotto creato. Questa nostra maggiore solidità ci consente di affrontare con fiducia il complesso scenario attuale, continuando a garantire investimenti e sostegno per i nostri stakeholder, con la sostenibilità che risulta pienamente integrata nelle strategie di business. Ne è una conferma l’incremento di oltre il 25% del margine operativo lordo a valore condiviso, salito a 570,6 milioni nel 2021 e pari al 46,6% del MOL complessivo, con l’obiettivo di arrivare al 70% nel 2030.”

A complimentarsi con Hera per questi importanti numeri è il presidente provinciale di Confcommercio Gianni Indino che lancia però una proposta alla multiutility. “In un momento in cui soprattutto le micro e piccole imprese e le famiglie soffrono per tanti fattori economici – scrive –, anche per gli aumenti spropositati dei prodotti energetici che trascinano su quelli delle materie prime, vorrei davvero che Hera e i suoi azionisti pubblici riuscissero a trasferire questi eccellenti risultati a supporto del territorio“. “In questi anni – ricorda Indino – si sono susseguiti incontri tra la nostra associazione e la Multiutility partecipata pubblica, così come sono stati numerosissimi quelli con le amministrazioni locali azioniste, ma la quasi totalità di essi è stata poco più che una visita, in cui le nostre richieste di una calmierazione di prezzi e aliquote sono sempre state con garbo respinte o comunque solo parzialmente accolte. Ora una rimodulazione del prezzo della raccolta dei rifiuti e della pulizia delle strade, che attraverso le imposte ricade su imprese e cittadini, potrebbe a mio avviso portare ad una riduzione del suo peso per la collettività. Sarebbe un segnale forte, un contributo al superamento di questo periodo nerissimo per il Paese. Si potrebbero trovare gli spiragli per poter attuare politiche economiche sociali a favore delle famiglie e delle imprese che stanno pagando molto più di altri il prezzo della crisi, prima pandemica e ora inflattiva“.
Potrà sembrare un discorso semplicistico, finanche populista – conclude il presidente di Confcommercio –, ma lo scopo in realtà è quello di sollevare una questione etica e morale. Lo considero un richiamo, una lente d’ingrandimento posta su problemi mai seriamente affrontati. Proviamoci, sediamoci al tavolo. Il mio ruolo è anche questo: cercare soluzioni anche quando sembra impossibile trovarle. Complimentandomi ancora per la costante crescita aziendale, confido che il management di Hera Spa e i Comuni suoi azionisti prendano in esame i miei suggerimenti e le mie richieste di un incontro franco e propositivo”.