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Rilanciare attività e fatturato

Crisi del personale. 1.350 persone al PalaRiccione per Camerieri Venditori

In foto: Lanzetti sul palco per Camerieri Venditori
Lanzetti sul palco per Camerieri Venditori
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 27 mar 2022 13:10
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Dagli aspiranti camerieri che chiedono “di poter lavorare in nero per non perdere il reddito di cittadinanza” ai candidati che, dopo un primo colloquio, spariscono nel nulla. Da quelli che si rifiutano di lavorare nel fine settimana a cuochi e baristi con famiglia e mutuo a carico che, a causa della pandemia, hanno abbandonato la professione in favore di occupazioni più stabili. Senza dimenticare gli ‘scippi’ di collaboratori tra locali concorrenti. Sono le facce della crisi del personale che da anni colpisce hotel, ristoranti e bar di tutta Italia e in particolare della Riviera romagnola. Se ne parlerà il 29 marzo al Palazzo dei Congressi di Riccione nell’edizione 2022 di “Camerieri Venditori”, corso dal vivo dedicato alla vendita professionale di sala promosso e organizzato da Giuliano Lanzetti, titolare del Bounty di Rimini, Ceo e creatore di Pienissimo. Saranno 1.350 le persone che parteciperanno, in arrivo da ogni parte d’Italia e anche da Germania e Svizzera).

Molti ristoratori – spiega Giuliano Lanzetti – ignorano o non vedono l’importanza che il ruolo del cameriere comporta nelle vendite e nella fidelizzazione del cliente. È a tutti gli effetti il biglietto da visita del locale. Con la pandemia molti professionisti del settore con un mutuo e una famiglia alle spalle hanno preferito andare a lavorare altrove, in altri settori. Le nuove leve invece non hanno più lo spirito di sacrificio che ha contraddistinto le generazioni precedenti. Nessuno è più disposto a fare un lavoro su turni spezzati, che non garantisce uno stile di vita regolare, che impiega nel fine settimana e durante le festività. Dato il turn over elevatissimo i ristoratori credono che investire risorse e tempo nella formazione di chi – se va bene – dopo un anno li lascerà, non ha senso. Qui commettono l’errore di ritenere che il turn over sia una causa e non un effetto. Infatti, qualsiasi collaboratore inserito in un posto di lavoro che non gli consente possibilità di crescita economica, lavorative e personale alla lunga tende a demotivarsi e a mollare”. Secondo Lanzetti “la figura del cameriere oggi giorno dev’essere intesa non più in senso tradizionale, ovvero come chi porta una pietanza da un punto A ad un punto B, ma come un fidelizzatore di clienti capace di incrementare continuamente lo scontrino medio. Il cameriere non serve solo a prendere le ordinazioni, ma entra in gioco attivamente nel processo di vendita attraverso un approccio che definirei simile a quello di un consulente, sondando i gusti del cliente, rivolgendo domande mirate, aiutandolo e orientandolo nel compiere delle scelte, aumentando quindi la sua percezione e il godimento globale dell’esperienza”. Tra gli aspetti da approfondire, come aumentare il valore dei collaboratori facendoli sentire gratificati, come creare una comunicazione con lo staff, come stimolare i camerieri ad essere più attivi e propositivi verso il cliente, come costruire un team affiatato e come riconoscere immediatamente quali persone eliminare dallo staff. Senza dimenticare la gestione delle lamentele che arrivano dalla sala. Lanzetti evidenzia il buon riscontro per chi negli anni ha seguito “Camerieri Venditori e parla di un aumento medio del fatturato del 30%.