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"salva raccolti"

Via libera a stranieri con vaccino sputnik. Soddisfazione Coldiretti

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 6 feb 2022 13:45
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Un provvedimento “salva raccolti”. Coldiretti esprime soddisfazione per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto che consente l’arrivo in Italia degli stranieri con certificati di guarigione o vaccinali da più di sei mesi compresi quelli ottenuti con sputnik o con altri vaccini non autorizzati dall’Italia con l’esito negativo di un tampone effettuato 48 ore prima se antigenico o 72 se molecolare. Un provvedimento con un forte impatto sull’agricoltura visto che un lavoratore agricolo straniero su due che proviene da paesi in cui è utilizzato il vaccino sputnik. Coldiretti sottolinea anche la circolare che abbrevia la quarantena in una situazione in cui quasi i due terzi delle imprese che hanno assunto personale segnalano difficoltà a reperire le competenze necessarie. L’agricoltura – sottolinea la Coldiretti – ha bisogno di lavoratori preparati che possano svolgere il ruolo di potatori, trattoristi, mungitori o capaci di gestire una centralina per l`irrigazione o un piano di concimazione in un momento in cui molti lavoratori italiani e stranieri sono stati fermati dai contagi, dalla quarantena o vincoli burocratici. I lavoratori interessati dal nuovo provvedimento sono soprattutto – sottolinea la Coldiretti – dipendenti a tempo determinato che arrivano dall’estero e che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese, spesso stabilendo delle durature relazioni professionali oltre che di amicizia con gli imprenditori agricoli. In Italia un prodotto agricolo su quattro viene raccolto da mani straniere con 358mila lavoratori provenienti da ben 164 Paesi diversi che hanno trovato regolarmente occupazione in agricoltura, fornendo più del 29% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore, secondo il Dossier di Idos al quale ha collaborato la Coldiretti. Ma per salvare le produzioni Made in Italy occorre anche – conclude la Coldiretti – dare la possibilità a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter essere impiegati nei campi attraverso una radicale semplificazione del lavoro agricolo. Un provvedimento che interesserebbe almeno 25mila italiani in un momento in cui tanti lavoratori sono in cassa integrazione e le fasce più deboli della popolazione sono in difficoltà.