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Ma sanità regge

Covid. Donini: in Regione mai così tanti casi, il picco nelle prossime settimane

In foto: l'assemblea legislativa
l'assemblea legislativa
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
lun 10 gen 2022 13:54
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L’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, ha fatto il punto in commissione salute e sulla pandemia in Emilia Romagna. “Siamo in attesa del picco, che dovrebbe arrivare nelle prossime settimane” ha detto, rimarcando poi i quasi 20mila casi al giorno e i circa 2mila ogni 100mila persone  (due settimane fa erano 500). “Non abbiamo mai avuto una progressione così importante – ha spiegato l’assessore –, tanto che dobbiamo evitare che le strutture sanitarie vadano in sofferenza (molti i sanitari contagiati), ma va comunque rilevato che da inizio pandemia non abbiamo mai ricoverato, in percentuale, così poco, sotto il 2 per cento dei casi (le persone non vaccinate hanno mediamente degenze più lunghe). Dunque, il sistema sanitario regionale sta reggendo”. Donini ha poi confermato che la variante omicron è stimata intorno al 70% rispetto al 7% di tre settimane fa e ha spiegato che “in terapia intensiva sono occupati 147 posti su 890 (quasi l’80 per cento dei ricoveri riguarda non vaccinati)”. L’assessore, sul tema vaccini e tamponi, ha riferito che “la nostra regione è fra le prime, siamo a oltre il 90 per cento dei vaccinati a ciclo completo over 12 anni (sono state effettuate circa il 40 per cento delle terze dosi), mentre i tamponi molecolari effettuati sono circa 20-30mila al giorno”.

Donini ha poi aggiornato sulle nuove iniziative in collaborazione con le farmacie: “L’obiettivo è quello di accelerale le pratiche di quarantena e isolamento, in particolare per le scuole: da oggi chi è in quarantena da dieci giorni potrà, se asintomatico, recarsi in farmacia e chiudere, gratuitamente, la pratica, stessa cosa per chi è stato positivo, se senza sintomi da almeno tre giorni, per interrompere l’isolamento”. Inoltre, ha concluso, “i cittadini vaccinati dal prossimo 17 gennaio potranno, attraverso un tampone rapido, auto-attestare (attraverso un portale dedicato) un’eventuale positività”.

Per Valentina Castaldini (Forza Italia) è la scuola a essere al centro dell’emergenza: “Sulla quarantena e, in particolare, sull’attesa della lettera dell’Ausl, bisogna essere chiari, perché il sistema è in difficoltà, in particolare a Bologna”. Sull’accordo con le farmacie ha chiesto “slot specifici per gli studenti, che devono avere la precedenza”. Necessario poi, ha concluso, “velocizzare il più possibile i vaccini per i ragazzi dai 12 ai 18 anni, prevedendo anche liberi accessi”.

Valentina Stragliati (Lega) ha segnalato la situazione dell’Ausl di Piacenza: “Ci sono problemi oggettivi sulle attese di inizio e fine quarantena, chiedo di attenzionare la situazione”. Ha poi riferito delle difficoltà collegate ai drive through nei centri storici, “in certi casi si è creato il caos, come a Piacenza”. Per Michele Facci, dello stesso partito, “ci sono ampie criticità nella catena di trasmissione, qui ci sono delle responsabilità, oggi la gente pena per uscire dalla quarantena e dall’isolamento, i numeri verdi non funzionano, la situazione era prevedibile, a rimetterci sono, prima di tutto, gli studenti e i lavoratori”. Daniele Marchetti, sempre del Carroccio, sul tracciamento ha affermato: “Il sistema è saltato, sono state settimane di caos, tanti cittadini sono rimasti impantanati in queste procedure, occorre intervenire, serve uniformità”. Per il consigliere poi, in vista del picco, “serve il coinvolgimento dell’esercito, cosa si è fatto in tal senso?”. Per Simone Pelloni, sempre della Lega, “con questi numeri rischiamo un incremento dei ricoverati, anche nelle terapie intensive, con la conseguente interruzione delle prestazioni ordinarie”.

Per Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia)siamo all’emergenze nell’emergenza, solo qualche settimana fa Donini e Bonaccini dichiaravano che l’Emilia-Romagna non sarebbe mai entrata in zona gialla, invece siamo sempre ostaggi del virus, non c’è prevenzione, non c’è lungimiranza, in sostanza ‘siamo sconfitti ma non ve lo diciamo’, si parla di aspetti tecnici ma è evidente il disastro nel gestire la quarta ondata. Sono quindi a chiedere, come nel 2020, di nominare un commissario per l’emergenza, una figura competente capace di risolvere i tanti problemi accumulati in questi due anni di pura demagogia”. “Siete consapevoli del fatto che i cittadini non ci stanno capendo niente?”, ha poi chiosato Marco Lisei, dello stesso partito. “Stiamo rincorrendo la pandemia– ha aggiunto- i problemi di oggi c’erano anche un anno fa, siamo in ritardo, ma a rimetterci sono i cittadini”. Ha quindi chiesto “indicazioni e comunicazioni chiare”. “Tutta questa burocrazia– ha concluso- penalizza il sistema”.

Per Ottavia Soncini (Pd)va ribadita la centralità della lotta alla pandemia, i provvedimenti devono nascere alla luce dei dati oggettivi, oggi abbiamo davanti una doppia sfida: la gestione dell’emergenza e il bisogno di una ripartenza. Per questo dobbiamo progettare la regione dei prossimi anni, serve il buon senso di tutti, la fase è complessa, è necessario rafforzare la relazione tra cittadini e istituzioni, sono tante le misure messe in campo, le informazioni devono essere puntuali e chiare, la politica ha il compito di proteggere la comunità, la deve orientare, dobbiamo essere persuasivi nei confronti di chi non si è ancora vaccinato, oltre ai diritti abbiamo dei doveri”. Per Andrea Costa, sempre dem, “si prospetta almeno un mese complicato, con tutte le conseguenze del caso, avremmo voluto iniziare il 2022 in maniera diversa, avremmo dovuto già a novembre attivare strumenti adeguati a contenere i contagi, il dibattito politico a livello nazionale non ha aiutato”. Il consigliere ha poi risposto a Tagliaferri, “non è il tempo di commissari straordinari”. Francesca Marchetti, sempre del Pd, sul tema scuola ha rassicurato sulla “necessità di fare un focus nella commissione preposta”. Ha poi parlato del “coinvolgimento delle scuole rispetto alla campagna vaccinale, informando da subito le famiglie con figli dai 5 ai 12 anni”.

Per Silvia Piccinini (Cinquestelle)la variante omicron è anche caratterizzata da un caos comunicativo, abbiamo assistito a un cambio di regole continuo, con il presidente del Consiglio Conte i provvedimenti venivano spiegati ai cittadini, oggi non è sempre così, serve responsabilità”.