Indietro
menu
Problemi di personale

Pronto Intervento Cattolica. La soluzione tampone dell'Ausl per garantire h24

In foto: il punto di primo intervento del Cervesi di Cattolica
il punto di primo intervento del Cervesi di Cattolica
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 10 dic 2021 13:26
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Il direttore dell’Ausl Romagna Tiziano Carradoni, in un incontro con l’amministrazione di Cattolica, ha spiegato ieri la soluzione tampone che permetterà all’azienda di mantenere aperto il Pronto Intervento dell’ospedale Cervesi h24. In orario notturno, viste le problematiche di reclutamento medici, saranno inseriti i medici dell’emergenza territoriale del turno notturno, che effettuano anche servizio di auto medica all’interno del Punto di Primo Intervento. Questa dotazione organica andrà ad integrare la copertura delle 12 ore diurne garantita dai medici del Pronto Soccorso e della continuità assistenziale di Riccione. Ad integrazione, è stata istituita una guardia attiva notturna effettuata dai medici di medicina interna di Riccione e Cattolica, integrata con medici di anestesia e rianimazione che, all’occorrenza, in caso di visita sul territorio dei medici di Emergenza Territoriale, suppliranno ad eventuali accessi presso il Punto di Primo Intervento. Ogni anno al Pronto Intervento di Cattolica si registrano 10/15mila accessi, in prevalenza estivi, e rappresentati per l’85/90% da codici di nulla o scarsa gravità (codici bianchi o verdi).

La nota stampa dell’Ausl Romagna

Il direttore Generale di Ausl Romagna ha incontrato ieri pomeriggio gli Amministratori locali per rappresentare alcune soluzioni individuate atte a mantenere l’apertura h24 del Punto di Primo Intervento dell’ospedale di Cattolica. Erano presenti la sindaca di Cattolica Franca Foronchi, il vicesindaco Alessandro Belluzzi, l’assessore alle politiche socio-sanitarie Nicola Romeo e il presidente del Consiglio Comunale, Massimiliano Gessaroli. Per il comune di San Giovanni in Marignano, erano presenti il sindaco Daniele Morelli e la vicesindaca Michela Bertuccioli.
Durante l’incontro il direttore generale Tiziano Carradori ha rappresentato la difficoltà del reclutamento dei medici, più volte evidenziato e sottoposto all’attenzione degli amministratori locali. Le cause sono note, dalla mancanza di una programmazione che determina la carenza di laureati per sostituire i professionisti andati in quiescenza, fino al paradosso per le Aziende di non poter assumere in rapporto di dipendenza medici abilitati alla professione perché a sprovvisti di specializzazione. Pertanto l’Ausl della Romagna, al pari di altre Aziende si è trovata ad adottare soluzioni organizzative di “minimimazzione del danno, che ha condiviso con i professionisti e sottoposto agli amministratori locali, come appunto nel caso dei Punti di Primo Intervento”. Per quanto riguarda Cattolica , a fronte di un numero di accessi tra i 10-15.000 annui, alimentati in prevalenza nel periodo estivo, e rappresentati per l’85/90 per cento da codici di nulla o scarsa gravità (codici bianchi o verdi) il volume di attività era garantito da un organico medico e infermieristico autonomo. A fronte della riscontrata criticità di personale, la soluzione adottata per non interrompere la funzione di primo intervento nelle ore notturne consiste nell’inserire i medici dell’emergenza territoriale del turno notturno, che effettuano anche servizio di auto medica all’interno del Punto di Primo Intervento.
Tale dotazione organica andrà ad integrare la copertura delle 12 ore diurne garantita dai medici del Pronto Soccorso e della continuità assistenziale di Riccione.
Ad integrazione della copertura è stata istituita una guardia attiva notturna effettuata dai medici di medicina interna di Riccione e Cattolica, integrata con medici di anestesia e rianimazione che, all’occorrenza, in caso di visita sul territorio dei medici di Emergenza Territoriale , suppliranno ad eventuali accessi presso il Punto di Primo Intervento
Si tratta di una importante soluzione tampone, condivisa con i professionisti e l’ Amministrazione Locale. Un traguardo importante di confronto e condivisione che dovrà proseguire per l’individuazione di progettualità più a lungo periodo sui Punti di Primo Intervento. per assicurare una rete dell’emergenza – urgenza efficace da applicare in tutte quelle realtà in cui insistono stabilimenti sanitari che presentano un’accessibilità ai Pronto Soccorso di 1°e2° livello entro un arco temporale di 30/60 minuti.