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Incontro in seminario

Il Vescovo ai politici: "chiedo per voi lo stupore, per non andare in automatico"

In foto: l'incontro del Vescovo con i politici
l'incontro del Vescovo con i politici
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 18 dic 2021 10:21 ~ ultimo agg. 18:02
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Erano una sessantina i politici, gli amministratori e le persone impegnate in ambito sociale presenti venerdì sera al tradizionale appuntamento di incontro, dialogo e confronto con il Vescovo di Rimini, Mons. Francesco Lambiasi. Nel teatro del Seminario diocesano c’erano, tra gli altri, la sindaca di Riccione Renata Tosi insieme all’assessore e parlamentare Elena Raffaelli, la sindaca di Verucchio Stefania Sabba (con la consigliera Lara Gobbi) e quella di Santarcangelo Alice Parma (con l’assessore Emanuele Zangoli). C’era il primo cittadino di Rimini Jamil Sadegholvaad insieme alla vicesindaca Chiara Bellini, agli assessori Kristian Gianfreda e Mattia Morolli, alla presidente del consiglio comunale Giulia Corazzi e ai consiglieri comunali Giuliano Zamagni, Elisa Marchioni, Matteo Petrucci e Gloria Lisi. Presenti anche il sindaco di Bellaria Igea Marina Filippo Giorgetti, Gigi Bonadonna, il segretario provinciale Pd Filippo Sacchetti e la consigliera regionale Pd Nadia Rossi. In sala anche il direttore della Caritas Mario Galasso e il presidente delle Acli provinciali Marco Tamagnini.

Il Natale è un mistero scandaloso e gioioso – ha detto il Vescovo rivolto alla platea –, rischiamo di non stupirci più per abitudine, di farci il callo come al compleanno. C’è un personaggio nel presepe napoletano: il pastore con lo sguardo orientato verso la capanna, con la mano a visiera. È chiamato lo stupito. Cosa può stupirci del Natale? La prima volta che si parla nella Bibbia della nascita di Gesù è nella lettera di San Paolo ai Galati. Dio Padre, non un padre padrone, mandò suo figlio nato da donna. Non siamo oggetti scaraventati nel mondo ma figli, non orfani. E invece rischiamo di sentirci orfani, ma come può essere Dio padre e non avere figli?
Gesù non è un personaggio ma una persona storicamente esistita.
Nel presepe potremmo scrivere: noi siamo amati. Tenacemente amati. Questa è la prima bella notizia del Natale. La seconda è che essendo figli dello stesso Padre, siamo tutti fratelli e sorelle. Il Natale è una celebrazione della fraternità. Per non andare in automatico, chiedo per voi lo stupore, non strabiliante ma stupefacente. Buon Natale: per essere buono deve essere vero” ha concluso Monsignor Lambiasi.

A prendere la parola poi anche Don Pier Paolo Conti dell’ufficio di pastorale sociale. “Questa sera – ha detto – ribaltiamo il modus operandi, è la Chiesa di Rimini che vorrebbe avere il piacere di ascoltare voi. 5 gruppi in cui tutti possano parlare ed essere ascoltati. Con la massima libertà. Due le domande suggerite:
1. Cosa ne pensi di come vive e di ciò che fa la Chiesa di Rimini? Non a livello universale, ma proprio Rimini, questa Chiesa che conosci.
2. Come vorresti la presenza e l’opera della nostra Chiesa nella società?
È il metodo sinodale, che la Chiesa sta sperimentando da qualche tempo e anche la Diocesi di Rimini, che ha avviato un cammino sinodale dal 14 ottobre e con l’assemblea del 5 dicembre“.