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Il "rimbalzo tecnico" dell'economia: luci e ombre su occupazione e Cig

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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 6 minuti
mar 14 dic 2021 13:40
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Gli indicatori dell’economia riminese 2021 sono positivi. Aumentano le imprese attive e la produzione industriale, il volume d’affari delle costruzioni, le vendite del commercio al dettaglio, il fatturato del settore turismo e le esportazioni. Numeri che portano la provincia di Rimini ad un + 5,6% della ricchezza prodotta. Però, almeno in parte, si tratta di quello che gli esperti definiscono “rimbalzo tecnico” dopo i dati fortemente negativi del 2020. Uno slancio che va però consolidato, bypassando – spiega il presidente della Camera di Commercio Alberto Zambianchi – le attuali strozzature nell’offerta e l’aumento dei prezzi di materie prime e componenti che stanno nuovamente rallentando l’economia. Intanto la ripresa dei primi tre trimestri 2021 ha portato ad una riduzione consistente della cassa integrazione. In provincia di Rimini le ore autorizzate nel periodo gennaio-ottobre sono calate complessivamente del 35,8% rispetto ai primi dieci mesi 2020, anche se aumentano dell’11,6% quelle di cassa integrazione straordinaria, che riguarda crisi aziendali più strutturali. La metà delle ore autorizzate è nel manifatturiero (51,%), davanti a commercio (20,6%) e alloggio e ristorazione (9,1%), quest’ultimo è l’unico settore che registra un incremento. Buone notizie dall’occupazione. E’ positivo infatti saldo attivazioni – cessazioni nei primi otto mesi dell’anno: + 4.992 unità. Una crescita legata alle assunzioni di personale a tempo determinato, somministrato e in apprendistato in particolare nei settori del commercio, alloggio e ristorazione. Restano però tante le famiglie in difficoltà anche nel 2021: in provincia sono 4.050 i nuclei che hanno percepito almeno una mensilità del reddito di cittadinanza, con un importo medio mensile di 471 euro mentre altri 684 hanno percepito la pensione di cittadinanza di circa 268 euro al mese. Ancora fermi al 2020 infine i dati sulla disoccupazione: quella giovanile nel riminese è al 37,5% (quasi il doppio di quella regionale) mentre quella ordinaria è al 9,8% contro il 5,7% dell’Emilia Romagna e il 9,2 nazionale.

. Focus: i dati aggiornati sull’economia della provincia di Rimini (Camera di Commercio Romagna)

Il tessuto imprenditoriale provinciale, al 31/10/2021, è costituito da 34.757 imprese attive (sedi), in aumento rispetto al 31/10/2020 (+1,7%). L’imprenditorialità è molto diffusa: 104 imprese attive ogni mille abitanti (90 in Emilia-Romagna, 88 in Italia). Più della metà (il 51,8%) del totale delle imprese attive in provincia sono imprese individuali, mentre le società di capitale, pari al 22,2% del totale, rappresentano una quota progressivamente crescente. Riguardo alla dimensione d’impresa, ben il 93,4% del sistema imprenditoriale provinciale è costituito da aziende con meno di 10 addetti.

In crescita il numero delle imprese artigiane (9.630 unità al 30/09/2021, +1,2% rispetto allo stesso periodo del 2020) mentre diminuisce il numero delle imprese cooperative (274 unità al 31/10/2021, -1,4% annuo).

Le start-up innovative al 29 novembre 2021 risultano 100 (+7,5% annuo); la maggior parte delle stesse (il 74,0%) opera nel macrosettore dei Servizi.

Riguardo ai principali settori, al 31/10/2021 si contano 2.420 imprese agricole attive, sostanzialmente stabili rispetto al medesimo periodo del 2020 (-0,2%); in flessione, invece, le imprese attive del comparto pesca e acquacoltura (191 unità, -4,0%). Nel mercato ittico all’ingrosso di Rimini, nel periodo gennaio-agosto 2021, si rileva una flessione delle quantità commercializzate (-5,5% sul medesimo periodo del 2020) e un incremento del valore del pescato (+4,8%), che risulta pari a 6,4 milioni di euro.

I dati relativi all’industria manifatturiera, derivanti dall’indagine congiunturale di Unioncamere Emilia-Romagna, al terzo trimestre 2021, mostrano segnali molto positivi per produzione (+13,0% sullo stesso trimestre del 2020), fatturato (+12,9%) e ordinativi (+13,6%). Dal punto di vista strutturale, si rileva una stabilità della consistenza delle imprese manifatturiere attive al 31/10/2021 (2.526 unità), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Nel settore delle costruzioni (5.069 unità a fine ottobre 2021) si riscontra un incremento annuo del numero di imprese attive (+4,2%), correlato ad una espansione del volume d’affari nel terzo trimestre, sostenuto dagli incentivi statali e dal driver turismo: +7,4% rispetto all’analogo periodo del 2020 (fonte: indagine congiunturale di Unioncamere Emilia-Romagna).

Per ciò che concerne il commercio al dettaglio, le vendite nel terzo trimestre 2021, in termini tendenziali, risultano in aumento (+2,9% sul terzo trimestre 2020), grazie al comparto sia alimentare (+5,0%) sia non alimentare (+2,4%); riguardo alla dimensione, piccola, media e grande distribuzione sono caratterizzate da un incremento, più alto nella grande (+4,1%). In termini di numerosità, le imprese attive del commercio al dettaglio (4.849 aziende al 31/10/2021) risultano in calo annuo (-0,6%); sostanzialmente stabile, invece, la consistenza delle imprese nel settore del commercio nel suo complesso (ingrosso, dettaglio e riparazioni autoveicoli), che conta 8.666 imprese al 31/10/2021 (+0,2% rispetto al 31/10/2020).

Nel periodo gennaio-settembre 2021 crescono le esportazioni in provincia di Rimini (pari a 1.947 milioni di euro): +19,9% rispetto ai primi nove mesi del 2020, variazione superiore a quella regionale (+18,7%) e inferiore, ma in misura lieve, al dato nazionale (+20,1%). In aumento risultano le esportazioni di due dei tre principali prodotti (rispettivamente, +37,7% le macchine utensili e per la formatura dei metalli e +37,9% le navi e imbarcazioni), mentre sono in calo gli articoli di abbigliamento (-2,5%); incremento dell’export anche verso i principali Paesi (nell’ordine, +60,6% gli Stati Uniti, +21,7% la Francia e +13,5% la Germania). Positivo il saldo commerciale (differenza tra esportazioni e importazioni) fatto rilevare nei primi nove mesi del 2021 (+1.105 milioni di euro), in crescita del 15,0% rispetto a quello registrato nello stesso periodo dell’anno precedente.

Positive anche le variabili che afferiscono al turismo. Le imprese attive dei servizi di alloggio e ristorazione (4.782 unità al 31/10/2021) sono in aumento rispetto al 31/10/2020 (+1,6%).

I dati provvisori relativi al movimento turistico, riferiti al periodo gennaio-settembre 2021, rilevano un deciso incremento annuo degli arrivi, pari al 26,3%, e delle presenze, del 33,5%; nello specifico, aumentano sia le presenze italiane (+30,2%) sia, soprattutto, quelle straniere (+54,4%). Alla ripresa del turismo si accompagna anche la crescita, nel terzo trimestre di quest’anno, del fatturato dell’intero settore (+12,7% rispetto al terzo trimestre 2020, indagine congiunturale Unioncamere E-R).

Le imprese attive nel settore “trasporti di merci su strada” risultano in calo annuo del 2,1% (568 unità al 31/10/2021), analogamente alla dinamica del settore principale, trasporti e magazzinaggio (936 unità, -0,8%). Molto positivi, nel periodo gennaio-ottobre 2021, i dati sul movimento passeggeri all’aeroporto Fellini di Rimini: +74,8% di arrivi (31.554 unità) e +67,2% di partenze (31.389 unità), infatti, rispetto al medesimo intervallo del 2020. Aumento annuo anche per il movimento aeromobili: +3,6% di arrivi (314 unità) e +4,0% di partenze (314 unità).

I dati ISTAT Forze di lavoro relativi al 2020 (media annua), rilevano per la provincia di Rimini:

– un tasso di attività 15-64 anni (70,5%) inferiore al dato regionale (73,0%) ma superiore a quello nazionale (64,1%);

– un tasso di occupazione 15-64 anni (63,4%) più basso del dato regionale (68,8%) ma migliore di quello nazionale (58,1%);

– un tasso di disoccupazione 15 anni e più (9,8%) più elevato sia della media regionale (5,7%) sia di quella nazionale (9,2%);

– un tasso di disoccupazione giovanile 15-24 anni (37,5%) maggiore rispetto a quello dell’Emilia-Romagna (21,3%) e dell’Italia (29,4%).

Si riducono di più di un terzo, nel periodo gennaio-ottobre 2021, le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni (10,4 milioni): -35,8%, infatti, rispetto ai primi dieci mesi del 2020. La flessione riguarda la CIG ordinaria (-42,5%), che costituisce la maggioranza delle ore autorizzate (il 57,0%), e quella in deroga (-26,8%, 38,3% del totale), mentre aumenta la CIG straordinaria (+11,6%, 4,7%). Praticamente, la metà delle ore totali di CIG autorizzate si riscontra nel manifatturiero (51,0%), a cui seguono commercio (20,6%) e alloggio e ristorazione (9,1%); quest’ultimo rappresenta l’unico settore, tra i principali, che registra un incremento della CIG.

Positivo il saldo attivazioni-cessazioni dei rapporti di lavoro dipendente nel periodo gennaio-agosto 2021, grazie alle assunzioni di personale a tempo determinato, somministrato e in apprendistato, da un lato, e verso i settori del commercio, alloggio e ristorazione, dall’altro: +4.992 unità.

Come sostegno economico di contrasto alla povertà, nel periodo gennaio-ottobre 2021 sono 4.050 i nuclei familiari che hanno percepito almeno una mensilità del reddito di cittadinanza, con un importo medio mensile di 471 euro (+2,6% sull’importo medio mensile 2020); 684 nuclei familiari hanno percepito, invece, la pensione di cittadinanza, con un importo medio mensile di 268 euro (+7,1% sull’importo medio mensile 2020).

Riguardo all’andamento del credito, al 30/09/2021 i prestiti totali ammontano a 8.901 milioni di euro, di cui il 59,1% erogato alle imprese. Rispetto al 30/09/2020 si rileva una sostanziale stabilità dei prestiti concessi (-0,2%); nel dettaglio, si registra un calo dei prestiti alle imprese dell’1,9%, a cui si contrappone la crescita di quelli alle famiglie, pari al 3,6%. Riguardo ai primi, si rileva la diminuzione verso il manifatturiero (-2,2%) e il macrosettore dei servizi (-2,8%) e un lieve incremento verso le costruzioni (+0,5%). Si evidenzia, inoltre, la decisa crescita annua dei depositi (+10,5%, 11.508 milioni di euro di consistenza a fine settembre 2021). L’incidenza delle sofferenze sui prestiti totali (dato aggiornato al secondo trimestre 2021) risulta pari al 3,4% (Emilia-Romagna: 2,8%, Italia: 2,6%), con un trend in calo; in tale contesto, migliora anche il tasso di deterioramento del credito rilevato in provincia nel terzo trimestre 2021 (1,2%), rispetto a quello fatto segnare nello stesso periodo dell’anno precedente (1,8%).

In relazione al Fondo di Garanzia per le PMI, la cui operatività è stata modificata e ampliata dalle specifiche disposizioni per il contrasto della crisi da Covid-19, dal 21 marzo 2020 al 21 novembre 2021 (20 mesi esatti d’azione), in provincia di Rimini sono state registrate 20.546 operazioni di finanziamento (8,6% del totale regionale), per un importo finanziato pari a 1.418 milioni di euro (69mila euro l’importo finanziato medio).

In base alle ultime previsioni Prometeia (rilasciate ad ottobre) per il 2021 si stima una crescita del valore aggiunto (a prezzi base e costanti) pari al 5,6% (+6,5% Emilia-Romagna, +6,1% Italia), a fronte di un 2020 archiviato con una perdita del 9,8%; aumento previsto anche per l’anno 2022, anche se con una variazione annua inferiore (+4,0%).