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Per il rinnovo del contratto

Sciopero Servizi Ambientali. FP Cgil: a Rimini adesione quasi totale

In foto: il presidio a Rimini
il presidio a Rimini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 8 nov 2021 19:06
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Oggi c’è stato lo sciopero nazionale nei Servizi Ambientali per il rinnovo del contratto scaduto da oltre 27 mesi. Interessate le aziende che applicano il CCNL Utilitalia e Fise/Assoambiente.

In Hera, fa sapere la FP Cgil – l’adesione allo sciopero nazionale dei Servizi Ambientali è stata pressoché totale, minore l’astensione nelle aziende in appalto Colas e Formula.

Nel corso del presidio, che è stato mantenuto per tutta la mattinata davanti alla sede di Hera, ci sono stati anche momenti di protesta da parte sindacale nei confronti della Direzione aziendale che, spiega Ornella Giacomini Segretaria Generale della FP CGIL di Rimini, “in contrasto con accordi precedentemente sottoscritti, ha precettato dei lavoratori per utilizzarli in mansioni non mirate esclusivamente alla salvaguardia dei servizi minimi essenziali”.

Una lettera di diffida, spiega la Giacomini, è stata anche indirizzata alle aziende in appalto che nei giorni scorsi hanno chiesto direttamente ai lavoratori se erano intenzionati o meno a scioperare ravvisando in ciò una esplicita forma di pressione contraria alla libertà di sciopero. Un’altra lettera è stata inviata sia al Sindaco di Rimini che al Prefetto per illustrare i motivi dello sciopero “ritenendo necessaria l’assunzione di responsabilità da parte di tutte le Istituzioni per contribuire alla risoluzione di questa lunga vertenza ed evitare ulteriori iniziative di mobilitazione”.

Si chiede nello specifico “un contratto che contrasti il fenomeno del “dumping” contrattuale e diventi anche il CCNL di filiera in un’ottica di economia circolare, attraverso l’allargamento del campo di applicazione verso gli impianti di recupero, riciclo e riuso.

Altro punto, rispetto al quale verrà chiesto prossimamente uno specifico incontro al Comune di Rimini riguarda l’implementazione delle norme e degli strumenti di prevenzione per salute e sicurezza affinché il settore, che ad oggi è tra le prime posizioni per infortuni spesso mortali, non detenga più questo triste primato e migliori sensibilmente le condizioni di lavoro.

E ancora, tra le altre richieste inserite nella piattaforma rivendicativa, citiamo il consolidamento di norme che evitino forme di precarizzazione nel mercato di lavoro, il rafforzamento della normativa sulla formazione continua, anche attraverso un confronto partecipativo per la condivisione dei fabbisogni e dei conseguenti progetti formativi, il rafforzamento dell’esigibilità contrattuale della clausola sociale ai fini del mantenimento occupazionale, indipendentemente dalla forma d’impresa, il riconoscimento di un accordo economico contrattuale che tenga conto del mancato rinnovo da oltre 2 anni con il conseguente adeguamento delle retribuzioni al crescente costo della vita”.