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Il peso della pandemia

'Lavoro! Libere tutte 4.0'. Al via nuovo progetto per l'occupazione femminile

In foto: foto di gruppo alla presentazione
foto di gruppo alla presentazione
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 6 nov 2021 13:49
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 Si chiama “Lavoro! Libere tutte 4.0” ed è il nuovo bando per la valorizzazione del lavoro femminile, realizzato dall’Ufficio Pari Opportunità della Provincia di Rimini, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna e il coinvolgimento di numerosi soggetti, dalla Rete Pari Opportunità della Provincia di Rimini a Istituzioni, Enti e Associazioni.

Il bando, che ha l’obiettivo di promuovere la presenza paritaria delle donne nel mondo del lavoro e si articola in alcune proposte formative gratuite, viene realizzato in continuità con i risultati conseguiti con LAVORO! LIBERE TUTTE, che si è svolto nella scorsa edizione da ottobre 2019 a giugno 2021.

Il contesto locale presenta diversi aspetti critici che si sono aggravati nel 2020 a seguito della pandemia. Il generalizzato calo dell’occupazione, accompagnato dalla crescita della disoccupazione e del ricorso alla cassa integrazione, ha pesato maggiormente sulle fasce deboli: giovani e donne. In termini numerici si è infatti assistito a un calo degli occupati (141 mila unità nel 2020) del 5,5% e a un aumento dei disoccupati (15mila unità) del 17,8%: è diminuita maggiormente l’occupazione femminile (6,6%) rispetto a quella maschile (-4,7%).

Altri indicatori preoccupanti: il 2020 ha visto un calo dell’1% delle imprese attive, del 15% della produzione industriale, del 14% dell’export, del 44% delle presenze turistiche, del 9,8% del valore aggiunto della produzione.

Nel territorio riminese quello che prima era un obiettivo prioritario, ovvero migliorare la condizione femminile nel mondo del lavoro, dopo la pandemia diventa una necessità non più rinviabile.  – ha ricordato Giulia Corazzi, Consigliera alle Pari Opportunità della Provincia di Rimini – Le donne sono penalizzate nelle nuove assunzioni, nei reingressi nel mercato del lavoro, nei tempi medi per trovare una nuova occupazione, nello smart working e nei redditi. Il 2022 dovrà essere l’anno della ripartenza anche per l’occupazione e la leadership femminili, attraverso politiche di promozione e di sostegno. Una maggiore presenza femminile nel pubblico e nel privato non è solo una questione sociale, ma anche un tema economico, come evidenziato dalla recente ricerca di McKinsey”.


La sintesi del progetto:

LAVORO! LIBERE TUTTE 4.0

Il progetto, che si sviluppa su tutto il territorio della provincia di Rimini coinvolgendo vari soggetti della Rete, si divide in tre blocchi:

  1. per l’inserimento lavorativo anche di tipo autonomo e per favorire l’occupazione e l’imprenditorialità delle donne, si realizzerà una serie di laboratori, in cui si alterneranno momenti esperienziali ad attività pratiche con laboratori dedicati a diverse tematiche:  competenze digitali, tecniche di ricerca attiva del lavoro e avvio di impresa;
  2. per migliorare le posizioni lavorative di donne inserite in organizzazioni ed imprese al fine di favorirne una presenza sempre più qualificata, sia per dipendenti, che per autonome e imprenditrici, attraverso un ciclo di webinar e laboratori sulla gestione d’impresa 4.0;
  3. per migliorare l’organizzazione del lavoro e la qualità della vita delle persone nelle micro, piccole e medie imprese attraverso un ciclo di World Cafè laboratori progettuali sul welfare.

Abbiamo pensato a questo nuovo bando tenendo conto del mutato contesto socio-economico a causa della pandemia – ha spiegato Licia Piraccini direttrice Cescot di Rimini, anche a nome di tutti gli altri enti di formazione coinvolti (Enaip, Irecoop, Ecipar, Demetra) – confermandone gli obiettivi: sviluppare nelle donne che gestiscono imprese o che occupano ruoli di maggior responsabilità nuovi strumenti sulla gestione innovativa dell’impresa stessa, secondo i paradigmi dell’economia 4.0. Ma anche favorire percorsi di carriera e mobilità grazie alla valorizzazione di nuove competenze e, soprattutto, contrastare pregiudizi e stereotipi sulla presenza delle donne in ruoli apicali e di responsabilità”.