Indietro
menu
il provvedimento del questore

Hotel utilizzato come piazza di spaccio: sequestrate cocaina e hashish. Chiuso 15 giorni

In foto: il questore di Rimini, Francesco De Cicco
il questore di Rimini, Francesco De Cicco
di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Mer 3 Nov 2021 13:32 ~ ultimo agg. 4 Nov 13:11
Tempo di lettura 2 min Visualizzazioni 1.234

Il questore di Rimini, Francesco De Cicco, ha chiuso per giorni 15 l’hotel Amica, in viale Parma a Bellariva, dopo i controlli congiunti tra Squadra amministrativa della Divisione PAS della Polizia di Stato e polizia Locale (Squadra giudiziaria).

Gli accertamenti hanno fatto emergere un’attività di spaccio da parte di clienti alloggiati nell’hotel, utilizzato sia come luogo d’incontro per la cessione di sostanze stupefacenti sia come luogo di confezionamento e deposito. In due distinte occasioni il blitz dei poliziotti aveva permesso di sequestrare quasi 300 grammi complessivi di cocaina, oltre ad hashish e sostanza da taglio, con arresti in flagranza e denunce in stato di libertà di cittadini stranieri irregolari.

Inoltre, all’interno della struttura erano presenti numerosi pregiudicati, non registrati nell’apposito portale alloggiati. Gli accertamenti degli agenti hanno evidenziato uno stato di degrado riconducibile alla gestione dell’albergatore, tollerante – secondo quanto emerso dalle indagini – verso episodi e situazioni che costituiscono motivi di grave pregiudizio al mantenimento dell’ordine e sicurezza pubblica. Il provvedimento di sospensione della licenza è stato adottato per “contrastare il consolidamento delle situazioni createsi, che configurano una fonte di pericolo attuale e concreto per la collettività”.

Alcune zone della città – è la conclusione del questore – sono frequentate da pregiudicati che risiedono in hotel utilizzati come piazza di spaccio, dando così puntuale riferimento ai consumatori di sostanze stupefacenti che lì si recano quotidianamente. L’effetto dissuasivo sui soggetti ritenuti pericolosi è evidente: privarli di un luogo di abituale aggregazione e, dall’altro, ‘avvisarli’ che la loro presenza è oggetto di attenzione da parte delle forze dell’ordine”.

Altre notizie