Accusati di stupro da una turista, due allievi di polizia patteggiano la pena


Hanno patteggiato 2 anni di reclusione ciascuno, pena sospesa, e offerto alla vittima un risarcimento di 5 mila euro a testa ratificato dal gup di Rimini, Raffaella Ceccarelli, con il benestare del pubblico ministero Davide Ercolani, che coordinò le indagini della Squadra Mobile. Per due ragazzi di 28 e 30 anni, all'epoca dei fatti allievi alla scuola di polizia di Stato a Brescia, si è chiuso il procedimento che li vedeva accusati di stupro di gruppo ai danni di una turista tedesca in vacanza a Rimini con le amiche.
Era l'agosto del 2018 quando i due allievi di 21 e 23 anni avrebbero abusato della turista 19enne all'interno di una stanza d'albergo a Marebello. La giovane, che li aveva conosciuti il giorno prima, confidò alle amiche e poi al titolare dell'hotel di essere stata violentata da uno dei due, che avrebbe avuto con lei un rapporto sessuale completo senza il suo consenso. L’altro, invece, ci avrebbe provato pesantemente, ma la ragazza sarebbe riuscita a divincolarsi e fuggire. Un racconto, quella della 19enne, che avrebbe trovato conferma negli accertamenti medici svolti nelle ore successive al pronto soccorso di Rimini.
Opposta la versione dei due allievi, che all'epoca furono sospesi dai vertici della Polizia di Stato, secondo cui solo uno dei due avrebbe avuto con la turista tedesca un rapporto sessuale, ma consenziente, mentre l’amico si trovava sul terrazzo della camera. Difesi dagli avvocati Moreno Maresi del foro di Rimini e Stefano Forzani del foro di Brescia, entrambi hanno preferito patteggiare anziché affrontare il processo. Nel frattempo la loro carriera nella polizia di Stato è terminata ancor prima di cominciare. La turista tedesca, segnata da quanto accaduto, aveva deciso di non costituirsi parte civile e di non fare più ritorno in Italia.