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Lavoro Provincia

Gite scolastiche in stallo. Torri (Confguide): altri danni per il turismo guidato

In foto: Marco Torri (Confguide)
Marco Torri (Confguide)
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 19 nov 2021 19:06
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Lo stallo della programmazione delle gite scolastiche rischia di mettere di nuovo in ginocchio le guide turistiche specializzate.

Siamo ormai prossimi alla fine di novembre e pare ormai evidente che anche il 2022 sarà un altro anno di difficoltà per il settore del turismo culturale guidato. Per le guide turistiche specializzate – spiega il presidente provinciale e vicepresidente nazionale di Confguide-Confcommercio, Marco Torri il turismo scolastico a Rimini e in Romagna rappresenta il 40% del fatturato annuo. L’incertezza in questo momento regna sovrana, sebbene il MIUR abbia detto che si può tornare a viaggiare. Chiaramente faccio riferimento al mondo dei professionisti a partita Iva, guide turistiche ed accompagnatori turistici che hanno fatto di questa professione un vero lavoro, che hanno creato imprese e cooperative e sanno bene che la pianificazione dei viaggi d’istruzione avviene almeno cinque o sei mesi in anticipo rispetto allo svolgimento dei tour. Non è così per chi svolge questa attività saltuariamente, avendo magari un altro lavoro principale.

A colloquio con alcuni tour operator specializzati, il messaggio che arriva è chiaro: le richieste per la primavera sono scarse e se le Regioni cambieranno colore da bianco a giallo è previsto l’annullamento del tour anche il giorno prima della partenza. Questo chiaramente non è accettabile per un guida professionistica. Non esistono contratti scritti tra guide e agenzie o Tour operator, elemento questo su cui è sempre più urgente intervenire con una migliore regolamentazione, ed è impensabile al momento prevedere una caparra almeno del 30% dato che i movimenti sono tutti a bando e con fatturazione elettronica”.

“Altro grande problema – prosegue Torri – sono gli ingressi in musei, castelli, rocche. Tutti contingentati, con numeri d’ingresso che possono variare di volta in volta, obbligo di Green Pass e pertanto, causa le stringenti leggi sulla privacy, molte scuole preferiscono rinunciare per non impantanarsi nella burocrazia. Succede quindi che quando una scuola viaggia, per contenere i costi, le agenzie di viaggio pretendono un servizio guida ridotto all’osso e ne va di conseguenza anche della qualità del servizio. La situazione scolastica rispetto ai contagi da Covid, poi, è sotto gli occhi di tutti con centinaia di classi in quarantena e in Dad. Le scuole attendono messaggi chiari dal MIUR e non ricevendoli preferiscono annullare tutti viaggi d’istruzione, sebbene facciano parte dell’offerta formativa scolastica.

Dal 23 febbraio 2020 tutto si è bloccato: per guide e accompagnatori turistici sono due stagioni perse. E andiamo verso la terza. Allo stesso modo queste festività natalizie non sono la panacea di tutti i mali per la nostra categoria. Sebbene non siano mancate le richieste, ora regna l’incertezza e cominciano ad arrivare le prime disdette del turismo adulto”.

Dal punto di vista economico – conclude Torri – non escludo di avviare la richiesta di un nuovo contributo d’emergenza per il settore. Numericamente siamo passati dalle 21mila guide in Italia a 6.900 professionisti a partita Iva, dato del 2020. Il problema oggi è diventato anche quello di trovare guide abilitate, poiché almeno la metà ha scelto di risolvere i propri problemi accettando un incarico a scuola. Il settore è palesemente in ginocchio e vive nell’incertezza: non ci si rende conto che questa pandemia non ha ancora mostrato tutto il carico delle sue conseguenze e almeno nel turismo guidato si rischia di perdere un tesoro di competenze e qualità professionali frutto di anni di lavoro e formazione”.