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Economia Politica

Confindustria sottopone le priorità a Rimini tre candidati a sindaco

In foto: Paolo Maggioli (Confindustria Romagna)
Paolo Maggioli (Confindustria Romagna)
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 5 minuti
mer 8 set 2021 15:00 ~ ultimo agg. 15:14
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L’idea di Città Romagna come grande polo competitivo, impegnandosi per l’arrivo dell’alta velocità in Romagna, infrastrutture come il casello per la fiera di Rimini, preoccupazione per il futuro della Marecchiese, rilancio della politica industriale, attenzione ai fondi per la rigenerazione urbana, una riqualificazione che abbandoni i facili slogan per rispondere alle esigenze delle imprese, apertura all’eolico e ai progetti per energie alternative adeguati alle esigenze turistiche, guardia alta contro le infiltrazioni. Sono alcuni dei temi che la delegazione territoriale di Rimini di Confindustria Romagna ha sottoposto oggi in tre incontri ai candidati Jamil Sadegholvaad, Gloria Lisi e Mario Erbetta (con Ceccarelli c’era già stato un incontro il 25 agosto in occasione della visita del ministro Giorgetti).


I temi sottoposti da Confindustria:

Infrastrutture / Città Romagna. 

Confindustria Romagna si è fatta protagonista di un progetto di area vasta, che abbiamo chiamato Città Romagna. Alla base di questo progetto la certezza che, nell’attuale competizione tra territori a livello globale, le singole città romagnole, realtà di piccole-medie dimensioni, faticano ad emergere. Unite invece darebbero vita ad una ideale città di oltre un milione di abitanti che potrebbe giocare un ruolo di primo piano in tutti i campi. Il primo di questi ambiti è quello infrastrutturale. Abbiamo presentato un progetto dettagliato sulla necessità e la possibilità di avere l’alta velocità/alta capacità ferroviaria per la Romagna. L’alta velocità rappresenta un fattore di innovazione straordinario e un beneficio enorme per le nostre industrie, a cominciare da quello turistica. Un’opportunità del genere non deve essere persa e Rimini deve battersi per l’arrivo dell’alta velocità in Romagna e il suo proseguimento sulla dorsale adriatica. Serve un’azione immediata su questo punto per tentare di intercettare i fondi del PNRR.  

Per la città di Rimini poi sono necessari altri investimenti infrastrutturali. Serve un casello per la Fiera, un’opera semplice e di facile realizzazione che permetterebbe di sgravare sul già caotico traffico cittadino. Serve un piano della mobilità serio e puntale, che risolva in maniera definitiva i “buchi neri” della circolazione che la nostra associazione denuncia da anni. Vanno poi messi in atto tutti quei progetti, alcuni presentati anche da nostri associati, per mettere in contatto la città con le aree produttive delle zone limitrofe. In particolare sono necessari inderogabili miglioramenti – soprattutto ambientali – per il collegamento con la zona industriale di Santarcangelo (con la risoluzione definitiva dell’attraversamento di Santa Giustina) e con la Valmarecchia. In particolare in varie località di questa vallata hanno sede stabilimenti di importanti industrie, eccellenze assolute, che sono limitate nella loro competitività da una viabilità al collasso. 

La Marecchiese rappresenta un’arteria di fondamentale importanza per i collegamenti tra l’entroterra e la costa Riminese, con Cesena, l’E45 e la Toscana. C’è preoccupazione per la sicurezza di questa strada e il futuro delle aziende del territorio è a rischio senza una soluzione definitiva della viabilità in zona. È indispensabile, anche per lo sviluppo del turismo in questa splendida vallata, avere un collegamento rapido e sicuro. Chi conosce bene la situazione sa che ponti al limite della sicurezza, strade dissestate e rotonde inaccessibili ai mezzi di trasporto stanno creando una situazione insostenibile per i cittadini e le imprese. 

E naturalmente non si può prescindere dalla necessità di essere al fianco dell’Aeroporto Fellini, impegnato in un piano di rilancio che è stato momentaneamente fermato dall’emergenza pandemica, ma che deve riprendere con rinnovato vigore.  

Aree produttive. 

Negli ultimi anni si è parlato poco di politica industriale a Rimini. Il risultato è che le nostre aziende in espansione scelgono altri comuni per il loro sviluppo. Si è assistito ad una “migrazione” verso la zona Santarcangelo-Rubicone. Aziende innovative a livello mondiale hanno scelto queste zone per insediare le loro sedi locali. Tutto questo si traduce in danno per la città, dal punto di vista dell’occupazione, delle entrate per le casse pubbliche e anche del prestigio. Pensiamo infatti che imprese importanti, come quelle che fanno parte della nostra associazione, siano da traino anche per il settore turistico-commerciale-ricreativo. Aziende così importanti, con una clientela globale, sono fondamentali per valorizzare il territorio.  

Sentiamo quindi la necessità che il Comune riprenda una sua politica industriale, nel rispetto delle norme e dei ruoli, con l’individuazione di aree adatte a nuovi insediamenti.  Tra l’altro la rinnovata sensibilità ecologista delle nostre aziende, ormai tutte “green” e inseribili in ogni contesto, eliminano problemi (inquinamento, traffico…) che in passato potevano risultare dannosi per una città a vocazione turistica.  

Un altro aspetto non secondario è che una politica industriale può giocare un ruolo fondamentale di fronte a congiunture sfavorevoli. Basti pensare all’attuale pandemia. I nostri dipendenti, tutelati sotto ogni aspetto, hanno sofferto meno in questo periodo rispetto ad una larga schiera di autonomi e di lavoratori di altri settori (turismo, commercio, ristorazione, servizi) non sempre tutelati in maniera adeguata che si sono ritrovati senza “protezione” durante l’emergenza Covid. 

 Riqualificazione turistica e Rigenerazione urbana. 

Norme nazionali e fondi del PNRR sono destinati alla rigenerazione urbana, all’edilizia scolastica e all’urbanistica. E’ importante intercettare questi ed altri fondi, ma soprattutto è importante ragionare in un’ottica locale dei bisogni di una città come Rimini. Da qui la necessità di un nuovo strumento urbanistico che consideri come prioritario la riqualificazione delle nostre strutture turistiche e delle costruzioni pubbliche e private. 

I nostri albergatori e operatori turistici devono essere messi nelle condizioni di poter investire sul rinnovamento delle loro strutture attraverso strumenti urbanistici di facile comprensione, con burocrazia ridotta, senza assurdi vincoli che spesso avviliscono la voglia di intraprendere, con strumenti di premialità per chi investe sulla qualità. A Rimini esiste ancora voglia di investire e di mettersi in gioco per il futuro. Vanno abbandonati anche slogan ideologici che abbiamo sentito nel recente passato come “zero cemento”, “zero volumi”. Il risultato è che non si è ottenuto questo “zero”, anzi; il pubblico ha giocato un ruolo di grande protagonista, mentre l’attività edilizia privata ha dovuto operare in un clima di grande difficoltà soprattutto burocratico, quando politiche semplici ed accorte puntate alla rigenerazione e alla qualità, avrebbero potuto rappresentare un traino molto forte per l’economia locale. 

E’ necessaria una maggiore capacità di ascolto e di dialogo per rafforzare in maniera virtuosa tutto il sistema territoriale, con azioni che sappiano intercettare tutti gli interessi in gioco in maniera più trasversale. 

Fondamentale il rapporto con tutto il tessuto provinciale e romagnolo, perché eventi e manifestazioni anche dei comuni limitrofi diventino un beneficio per tutto il territorio 

Energia. 

Un territorio come Rimini è “energivoro” ai massimi livelli. La sua industria del turismo, del divertimento, dei servizi richiede continua energia. Per il futuro sappiamo che questo sarà uno dei temi decisivi a livello mondiale. I paesi senza grandi risorse energetiche come il nostro rischiano di pagarne il prezzo. Per questo è necessario puntare su tutte le possibili forme di energia alternativa e pulita di cui il nostro territorio è potenzialmente ricco. Sole e vento non mancano in Romagna; l’estrazione di gas, che è stata importantissima in passato, è ancora fondamentale in questa fase di transizione e con le nuove tecnologie si aprano interessantissimi sviluppi per l’industria off-shore.  

Anche in questo campo pensiamo che debbano essere abbandonate le ideologie e prese in considerazione tutte le alternative possibili. Comprendiamo che progetti come il parco eolico al largo di Rimini possano causare perplessità; l’importante sarà trovare il giusto compromesso tra le esigenze di avere energia pulita e le esigenze turistiche. Con progetti appropriati tutto questo è possibile. E sarà fondamentale avere le giuste garanzie di solidità da parte di aziende che si impegnano in progetti così impegnativi per non ritrovarsi con cattedrali nel deserto inutilizzate. 

 Criminalità e infiltrazioni. 

Il tema delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto produttivo riminese, a fini di riciclaggio, da lungo tempo aleggia tra coloro che conoscono bene la realtà locale. Da alcuni anni è diventato un tema di dibattito pubblico e questo è importante perché aumenta la sensibilità verso un problema su cui non si può tacere. La nuova amministrazione deve mantenere alta la guardia su queste problematiche in un corretto rapporto con tutte le istituzioni statali del territorio che, da tempo, stanno dando importanti segnali di sensibilità verso queste problematiche.